VASTO. È scappata dalla sua casa nel cuore di Cherkasy in Ucraina con la figlia, l’amato cagnolino bianco Bonja e 7 delle sue opere più belle.
Svetlana Olenenko ha 44 anni, è laureata in Legge ed è un giudice del Tribunale con la passione dei ricami e della tecnica biser.
Ora è a Vasto, al sicuro con sua mamma Nadia e il marito Antonio, ma si chiede ancora il perché di questa tremenda guerra, ingiusta e sanguinaria.
“Per un’intera settimana abbiamo vissuto nascoste in un bunker con una torcia, qualche coperta e vestito per proteggerci dagli aerei militari russi che ogni giorno sorvolavano a quote basse i tetti di casa. Mia figlia aveva molta paura e mi chiedeva sempre perché non fossimo già andate in Italia. Ora siamo qui, al sicuro e voglio ringraziare tutta la gente di questa città che mi ha aiutato e anche io ora voglio fare qualcosa per loro”.
Cosi racconta Sveta sorridente e fiduciosa, ma, come lei stesso spiega, lo sembra più apparentemente fuori di quanto lo sia dentro di sé. È preoccupata e sofferente interiormente e parla degli incubi vissuti le prime notti in cui era giunta qui, al solo sentire il rumore di un aereo o anche semplicemente di un’auto.
Nel nostro colloquio mi ha mostrato le foto dei fiori del suo giardino e io non le chiedo quando pensa che lo rivedrà, ma pensiamo a quello che intanto possiamo fare al momento.
“Voglio vendere i miei quadri per beneficenza. Cerco un posto dove poterli esporre. Se qualcuno volesse darmi una mano è ben accetto. Voglio dare un’immagine diversa di noi ucraini, sono pronta a trovare anche qualche piccolo lavoro e ad integrarsi al meglio”.
Conclude Svetlana, sperando di ricevere una risposta al suo appello.