VASTO. In Italia la salute mentale è in molti casi ancora un argomento tabù, e di rado si dà al benessere psicologico un’importanza paragonabile a quella attribuita al benessere fisico. Nel Sistema sanitario nazionale sono assunti appena 5.000 psicologi, un numero insufficiente a garantire assistenza gratuita a tutti i cittadini che ne abbiano bisogno. In altre parole, l’accesso a supporto psicologico o percorsi di terapia è trattato come un servizio di lusso, disponibile soltanto per chi abbia le risorse per pagare un professionista privato. Il tema della salute mentale ha però ottenuto maggiore attenzione durante l’emergenza sanitaria, che ha avuto risvolti notevoli in quest’area. Secondo David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, oltre l’85% di chi è stato ricoverato in terapia intensiva per Covid ha poi problemi psicologici che richiedono attenzione. Anche tra la popolazione generale il 25,5% ha mostrato segnali di disagio psicologico. A livello globale, uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet ha rilevato un aumento del 28% dei casi di depressione, e un +26% nei casi di ansia. In questo panorama, si è riaperta la discussione sulla possibilità di istituire la figura dello psicologo di base, trattandolo a tutti gli effetti come un servizio essenziale.
Chi è lo psicologo di base
La figura dello psicologo di base dovrebbe operare in modo analogo al medico di famiglia, a volte presso uno studio all’interno dello stesso ambulatorio. Il suo compito è offrire assistenza psicologica di primo livello ed essere un punto di contatto iniziale per i pazienti. Proprio come il medico di famiglia, nei casi meno gravi può dare consigli e indicare strategie per affrontare al meglio il problema, mentre nelle situazioni più serie indirizzerà i pazienti verso lo specialista adatto. Potrebbe ad esempio rinviare a uno psichiatra, oppure consigliare di avvalersi di un servizio di psicoterapia online che connette a professionisti regolarmente iscritti all’albo degli psicoterapeuti, come Serenis.
La disponibilità di uno psicologo di base gratuito presso un ambulatorio vicino aiuterebbe molte persone ad accedere a un supporto immediato durante periodi di stresso disagio psicologico. Spesso sono proprio i costi a dissuadere i pazienti, che in alcuni casi non possono permettersi una costosa visita da uno psicoterapeuta privato. Normalizzare la presenza di uno psicologo presso lo studio del medico di base è anche un modo per affrontare lo stigma che ancora circonda i problemi di salute mentale, incoraggiando a parlare apertamente del tema.
Situazione attuale e prospettive future in Italia
La consulenza psicologica è dal 2017 parte dei LEA, ovvero i livelli essenziali di assistenza. Ciò significa che il Sistema sanitario locale è tenuto a offrire il servizio in modo gratuito a tutti i i cittadini che ne abbiano bisogno. Tuttavia, come abbiamo visto, la situazione è ancora lontana dai livelli di accesso necessari per garantire che i bisogni della popolazione siano soddisfatti.
La prima regione a istituire lo psicologo di base, non presso il medico di famiglia ma all’interno delle ASL locali, è stata la Campania. La decisione è stata confermata dalla Corte costituzionale, che ha respinto le obiezioni sulla costituzionalità della legge regionale sollevate dal presidente del Consiglio. Anche in Abruzzo il consiglio regionale ha confermato l’impegnoa istituire il servizio di psicologo di base, in seguito a una proposta presentata dal consigliere regionale Pettinari.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha a sua volta espresso la volontà di fare piani per rendere il SSN più resiliente,trasformando «la crisi in un’opportunità di rilancio». Il ministro auspica al tempo stesso di rafforzare nel futuro prossimo il ruolo e la funzione dell’area psicologica, che dovrà assumere una posizione prioritaria all’interno della sanità nazionale.