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mercoledì 23 Aprile 2025
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“In provincia di Chieti ancora tante cattedre disponibili ​per le supplenze”

CHIETI. Di seguito una nota a firma Flc Cgil Chieti:

Mentre in questi giorni (fino al 16 agosto) oltre 5.000 docenti ​ precari della provincia di Chieti sono impegnati a compilare on line moduli per​ sperare in una chiamata dalle GPS​ (graduatorie provinciali supplenze) e mentre dei​ 467 posti autorizzati​ per il ruolo, ​ oltre un terzo non è stato attribuito per mancanza di candidati nelle graduatorie, la situazione alla ripartenza della scuola, purtroppo, anche per il prossimo anno scolastico non sarà buona.

Non è stato confermato l’organico Covid​ (organico aggiuntivo che avrebbe dovuto essere strutturale);​ nel 21-22 era stato ridotto, per il prossimo anno scolastico è prevista la sua ​ cancellazione. E’ un grande errore perché quell’organico serve per garantire le ordinarie funzioni delle scuole, la sicurezza, la vigilanza a iniziare da​ quelle dei collaboratori scolastici. Serve per avere tempi scolastici distesi, ​ per recuperare quanto perso con i tagli ​ agli organici e con la pandemia.

Invece questo governo ha previsto per i prossimi anni, nella legge di bilancio,​ un taglio degli investimenti​ sulla spesa corrente​ nella scuola​ e le risorse del PNRR non sono state accompagnate da un intervento su tempo scuola, organici, risorse, riduzione del numero di alunni per classe, dimensionamento scolastico​ capace di garantire un’adeguata offerta formativa territoriale, con un’attenzione alle aree interne. Purtroppo a decidere sulla scuola continua a essere il ministero del Tesoro che insieme a Palazzo Chigi hanno una sola ​ idea: quella​ di risparmiare sulla spesa corrente nell’istruzione pubblica.

Così​ resta al palo anche ​ il CCNL, scaduto nel 2018. Occorrono più risorse per il​ rinnovo del contratto collettivo​ nazionale di lavoro; tra i contratti dei settori pubblici è l’unico che non è stato rinnovato. Questo la dice lunga sull’attenzione che c’è nei confronti dei settori dell’istruzione.

Dopo la pandemia ci aspettavamo un segnale sulla scuola; un segnale forte e chiaro.​ Invece è partita la​ provocazione del “docente esperto”.​ E’ l’attivazione di provvedimenti che divideranno il personale, distribuendo mance, senza intervenire contrattualmente sui profili professionali, sulla valorizzazione del lavoro che si fa nelle scuole, sulla collegialità che garantisce i migliori risultati.

Le scuole della provincia di Chieti​ hanno chiesto più organici sia di docenti che di ATA. La risposta è arrivata con il contagocce. Ci sono scuole che, per numero di plessi, avranno difficoltà a tenere aperte le numerose sedi. Abbiamo chiesto -con insistenza- all’Ufficio scolastico provinciale di accogliere le richieste di maggior organico fatto dalle scuole. Il risultato è stato deludente e discrezionale.

​In un contesto in cui si chiede alle istituzioni scolastiche di fare un lavoro in più per aderire ai progetti previsti dal PON e dal PNRR e di sobbarcarsi un aggravio notevole, con organici ridotti al lumicino, si continua con provvedimenti che penalizzano la scuola pubblica anche in provincia di Chieti.

Chiediamo ai decisori politici​ di fare la propria parte per evitare che, con il declino della scuola pubblica, ci sia anche quello del territorio.