X
martedì 29 Aprile 2025
Cerca

Edmondo Laudazi: “Il Civeta pubblico non si tocca”

VASTO. “Su questo argomento si rende necessario fornire alcune considerazioni di inquadramento tecnico.

Il Consorzio Intercomunale C.I.V.E.T.A, ai sensi dell’art.1, comma 4 dello Statuto Consortile, è dotato di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e si configura come una azienda speciale che gestisce attività a rilevanza economica e che – per queste ragioni – è un soggetto giuridico autonomo, di natura economico-imprenditoriale a cui non si potrebbero estendere le disposizioni in materia di EE.LL, di cui al TUEL, come stabilito dall’art. 2 ,  comma 2 –

Infatti,  il Consorzio opera da circa trenta anni , nell’ordinamento giuridico attraverso organi di gestione propri  ( attualmente  commissariati) quale soggetto giuridico separato, mentre gli Enti locali consorziati ( Comuni e Comunità Montane)  sono chiamati a funzioni deliberative e di controllo e, poiché Azienda Speciale degli Enti che lo hanno istituito, è un Ente strumentale per l’esercizio in forma associata di servizi pubblici o funzioni e fa parte del sistema amministrativo di ognuno degli Enti Associati, trovando la propria disciplina nell’art. 31 del D. Lgs. 267/2000 e s.m.i..

Gli Enti Locali  soci ,quindi, si servono della azienda speciale per la gestione di un servizio pubblico e , per soddisfare una esigenza  della collettività,  essendo attribuiti esclusivamente della “fase politica” della determinazione degli obbiettivi e della vigilanza  sul perseguimento e sul raggiungimento di essi;

Queste Aziende Speciali, nel caso di C.I.V.E.T.A.”consortili”, si differenziano dai Consorzi , nonostante il  richiamo operato dall’art. 31 del D.Lgs. 267/2000 alle disposizioni dell’art. 114 del TUEL, “in quanto compatibili”, in ragione della autonomia imprenditoriale che caratterizza le finalità istituzionali di una azienda speciale, tanto quella del singolo Ente Locale quanto di quelle “consortili”, determinandone la conseguente iscrizione alla categoria degli “Enti pubblici economici” riconducibile alla tipologia delle “Aziende Speciali consortili”.

Bene, nonostante la contorta allocazione giuridica, non chiarita dai Soci durante i lunghi anni di vita ,  l’Azienda  concorre  , dunque, al raggiungimento degli obbiettivi di finanza pubblica dei medesimi organismi, in applicazione dei principi di “sana gestione dei servizi, secondo criteri di economicità e di efficienza” (vedi per ultimo art.1 co.553 della L. 147/2013  nonché alla realizzazione degli obbiettivi della L.R. 45/2007 in materia di programmazione e di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, coerentemente al processo di riforma del settore previsto dalla L.R. 36/2013 e s.m.i..

Sta di fatto che ,ancora  oggi , C.I.V.E.T.A.  si caratterizza per essere l’unico gestore di discariche al mondo che risulta sostanzialmente passivo, nonostante l’avvenuto lungo periodo di Commissariamento  regionale e la impostazione di  ripetuti piani economico finanziari previsionali “ lacrime e sangue”, frutto di un riscontrato Fabbisogno Finanziaro , di un Conto Economico e di uno Stato Patrimoniale , che hanno generato ripetuti Piani Tariffari ,estremamente penalizzanti per le popolazioni del nostro Comprensorio e della nostra Città.

 I vari  documenti contabili evidenziano da sempre , inequivocabilmente, una penalizzante ed assurda serie di retaggi amministrativi e gestionali , frutto di una carente pluriennale gestione amministrativa e del continuo diversificato interesse localistico dei soci di C.I.V.E.T.A.  che hanno impedito – negli anni –  qualsiasi forma di corretto controllo  sia economico contabile che politico e che non hanno impedito il consolidarsi  di molti milioni di euro di contenziosi e passività che potrebbero – sostanzialmente – riflettersi sulle casse dei soci .

Per queste ragioni, anche con  la gestione commissariale ed in vista dell’ormai imminente avvento dell’Ato Unico e dell’Agir, occorre mantenere intatte  le possibilità di valorizzazione del patrimonio consortile che appartiene  , in buona parte , ai cittadini di Vasto (44 % di quote ) , i quali dovranno affrontare anche gli adempimenti collegati alla prossima scadenza del contratto di raccolta e spazzamento rifiuti in città, affidato a Pulchra Ambiente Srl ;

 Si rende  quindi necessario , prendere posizione su questa delicata materia, riconducendo alle determinazioni del Consiglio Comunale  di Vasto , problemi ed eventuali soluzioni che per troppi anni non sono state evidenziati   alla assise pubblica, restando confinati  nelle stanze degli esecutivi comunali, che se ne sono occupati senza risolverli del tutto .

E’ chiaro che dovrebbero prima  essere ricostituiti gli organi del Consorzio Civeta , discutibilmente  Commissariati e che dovrebbero essere gli stessi soci del Consorzio ad effettuare la  indispensabile trasformazione in Spa ( non Srl)  e a trattare con Agir.

Ricordiamo , infatti, che la proprietà ( patrimonio)  di Civeta , in proporzione alle quote possedute , appartiene ai  singoli  Comuni che lo hanno costituito e che  chi vuole utilizzare la discarica ,  deve pagare  a prezzi remunerative i relative conferimenti , respingendo il tentative di trasferire in comodato gratuito l’impianto .

E’ chiaro anche, che la trasformazione proposta  ed all’esame dei Consigli Comunali , da un Commissario regionale che si è dimesso, senza concordare con i soci cosa e come fare –  ora e domani –  appare molto nebulosa,  poichè non si capisce dove si vuole andare a parare, nella logica, 

irreversibile ormai, della individuazione di un bacino ottimale per la intera Provincia di Chieti ( o di un suo  subambito).

E’ definitivamente chiaro , però, che anche se si dovesse andare avanti, per ragioni di tempo , nella trasformazione proposta , nessuno pensi di rimuovere il ruolo di Vasto nel Bacino e/o di appropriarsi di una patrimonio che appartiene  anche ai nostri cittadini.

C.I.V.E.T.A.  ha delle potenzialità enormi (pensiamo  ad esempio ad un possibile impianto di termovalorizzazione dei rifiuti ) su cui nessuno ( private o pubblico)  deve poter mettere le mani, togliendo la proprietà e la gestione ai Comuni soci . Buon lavoro”.

Il Nuovo Faro, Edmondo Laudazi