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venerdì 9 Maggio 2025
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“Correggere anomalia che vieta nel giorno della festa del patrono alle marinerie di uscire in mare”

ABRUZZO. “Domani si insidierà il nuovo Parlamento e nell’augurare buon lavoro ai neo deputati e senatori abruzzesi approfitto per ricordare loro o se non ne sono a conoscenza che esiste un DL che viene richiamato nell’ambito del Ministero delle Risorse Agricole e della Pesca che stabilisce che nel giorno della ricorrenza della festa del patrono di una città le barche devono restare in porto. Di questo provvedimento legislativo – spiega Padovano – io ne sono venuto a conoscenza questa mattina parlando con i pescatori e con i titolari di alcune pescherie.

Questo provvedimento di un fermo pesca di un giorno che la marineria pescarese attua il lunedì nell’ultimo giorno della Festa di Sant’Andrea, nel giorno della Festa del Patrono della città credevamo riguardasse le imprese pubbliche e gli uffici pubblici ma non le imprese private.

Ho approfondito così questa situazione particolare con alcuni esponenti della marineria pescarese che hanno lamentato come questa giornata di stop forzato in un momento particolare lascia interdetti perché giova ricordare che il lunedì nel primo giorno della settimana le marinerie di Abruzzo e Molise portano il prodotto ittico ai mercati generali di Roma e del centro Italia, potendo così valorizzare il nostro prodotto anche fuori regione.

Per cui questo stop del giorno della festa del Santo Patrono credo sia una anomalia tutta italiana che deve essere corretta e quindi nelle prossime ore arriverò l’ufficio legale della Fipe Confcommercio affinché si possa andare a sanare sin da subito questa situazione e abrogare nel DL questo passaggio. Chiaramente la festività del Santo Patrono come giusto che sia deve essere onorata e festeggiata, e lo dico da Cattolico, questo non deve impedire a me impresa privata di lavorare come è accaduto ieri nel primo giorno della settimana con tutte le conseguenze che seguono. Per questo mi rivolgo ai nostri parlamentari che oggi sono a conoscenza di questa norma, affinché si possa lavorare sin da subito per poter mettersi a tavolino per sanare questa anomalia.

Per questo il Governo dovrà lavorare per correggere e modificare questo DL affinché dal prossimo anno si possa poter lavorare in ambito della pesca, anche nel giorno della ricorrenza del Santo Patrono. Detto questo – aggiunge il presidente della Fipe-Confcommercio Pescara – ribadisco che perdere il lunedì di lavoro e una giornata di lavoro, visto  che vanno in mare tre giorni alla settimana, significa lavorare solo due giorni e poi però dover pagare utenze e dipendenti per una settimana lavorativa. Siamo in confusione totale in un periodo durissimo che vede una congiuntura economica che vede il caro bollette, il caro carburante, il caro di tutto e che si fa? C’è il giorno della festa del Santo Patrono e si stabilisce che le barche devono restare in porto. E allora così non va anche perché di fronte ad un DL, come spiegava anche il Comandante della Guardia Costiera Luigi Notaro, non si può far altro che prenderne atto e far rispettare la legge.

La Capitaneria deve far rispettare la legge come giusto che sia, ma auspichiamo che dalla prossima ricorrenza si possa tornare a lavorare. Norme come questa, devono essere abrogate e subito perché poi non si venga a dire perché chiudono attività e si perdono posto di lavoro se il legislatore impedisce di andare a lavorare”.