ABRUZZO. “Diventa sempre più profondo il rosso della sanità regionale. In soli quattro anni di governo del centrodestra il deficit delle 4 Asl abruzzesi si assesta fra i 200 e i 300 milioni di euro, arrivando a rappresentare il 10% circa del fondo sanitario regionale. È rimasta totalmente a zero la programmazione del comparto: da tre anni l’Abruzzo non ha né piano, né rete sanitaria, gli unici atti sono quelli della giunta di centrosinistra e le risorse per gli investimenti (edilizia e PNRR) sono congelate in attesa di conoscere come debbano essere impiegate. Una situazione allarmante, destinata inevitabilmente a ripercuotersi sulla comunità, in termini di qualità e offerta sanitaria e anche dei servizi, non a caso, oltre lo stallo che denunciamo ormai da 18 mesi, c’è la crescente mobilità passiva che porta e porterà sempre più abruzzesi a curarsi fuori regione, come documentano tante storie di cronaca degli ultimi mesi. Nonostante ciò l’esecutivo ha continuato la sua politica di annunci, rimanendo negligente verso i tavoli ministeriali e facendo mancare una programmazione essenziale perché il diritto alla salute e alla cura sia assicurato”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci commenta i dati emersi dalla relazione delle Asl sul debito della sanità regionale.
“Non è solo la sanità del presente a farne le spese, ma è soprattutto quella del futuro – rimarca Paolucci – Un quadro più chiaro lo avremo una volta viste le carte intercorse fra Regione, Ministero e Dipartimento alla Salute in merito alla nuova Rete Ospedaliera della Regione Abruzzo, che da ben otto mesi chiediamo insistentemente alla Presidenza del Consiglio Regionale con accesso agli atti e che altrettanto insistentemente e ingiustificatamente ci vengono negate da aprile 2022. Intanto sul territorio la situazione è peggiore di giorno in giorno: nelle Asl non si compra più nulla e lo dimostrano le varie proteste, ultima, solo in ordine di tempo, quella a L’Aquila per denunciare carenze di personale e di dispositivi, come la mancanza dei cateteri venosi che ha persino fermato l’attività della Radiologia interventistica ad Avezzano; non si affronta l’endemico sovraffollamento dei pronto soccorso, sempre più trincee per medici, personale sanitario e pazienti e si tagliano sempre di più i servizi di emergenza alle aree interne, lasciando così scoperto il diritto alla tempestività della cura che tutti devono avere.
E ciò nonostante la mole di risorse anche ereditate che questo governo regionale ha avuto ed ha per programmare: solo nel triennio attuale, 300 milioni ulteriori di fondi correnti, più le risorse del PNRR e gli oltre 400 milioni per l’edilizia sanitaria che la maggioranza ha deciso coscientemente di ibernare, in assenza dell’adozione degli atti di programmazione. Con il governo di centrosinistra abbiamo anche lasciato un comparto in salute, certificato dal Tavolo di Monitoraggio il quale ha attestato un Consuntivo 2018 con un avanzo di 0,088 mln di euro e dall’uscita da un commissariamento di cui, però, chi guida oggi la Regione non è riuscito nemmeno a completare le successive fasi previste, trovandosi oggi con un deficit che va ben oltre il limite di legge e con il rischio di un nuovo commissariamento. I 200 milioni di deficit sono infatti già il 10% del fondo sanitario regionale, bisogna stare entro il 5% per evitare di finire di nuovo commissariati oppure, come forse accadrà, chiedere indulgenza politica per non arrivarci di nuovo, nonostante le drammatiche cifre di una realtà della sanità abruzzese sempre più ridotta in macerie da chi dovrebbe amministrarla”.
“Lo spettro del commissariamento per la sanità pubblica abruzzese è dietro l’angolo. Nelle previsioni dei conti Asl, che sprofondano verso un buco stimato di 200 milioni di euro o più, viene fuori tutta l’incapacità della Regine Abruzzo a trazione centrodestra di gestire la sanità regionale” Ad affermarlo è il Capogruppo del Movimento 5 Stelle Francesco Taglieri che continua “Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno navigato a vista per 42 mesi: nessun atto di programmazione reale, nessun piano sanitario, nessun piano territoriale. Zero visione e ottimizzazione delle risorse. Il risultato è un servizio scadente ormai sotto gli occhi di tutti e un enorme disavanzo che, in un modo o nell’altro, dovrà essere sanato. Il rischio concreto è quello di vederci nuovamente commissariare la sanità. Ora ci sarà la corsa per attuare misure di rientro che, nella vita reale, si tradurranno in ulteriori tagli a personale e servizi. Manovre di lacrime e sangue, quindi, dove a farne le spese saranno, come sempre, gli utenti finali.
Lo avevamo già detto – incalza Taglieri. Pochi giorni fa, nel corso di una conferenza stampa a Lanciano, abbiamo svelato la drammatica fotografia del servizio sanitario pubblico abruzzese dopo 42 mesi di Giunta Marsilio. In risposta alle nostre denunce, però, alcuni esponenti di centrodestra e della direzione strategica Asl02, hanno preferito buttarla in caciara, continuando a prendere in giro i cittadini pur sapendo, probabilmente, che i conti continuano a sprofondare nell’abisso e così il diritto alla salute di migliaia di abruzzesi. Questa è la sanità a firma centrodestra: un fallimento certificato a cui si risponde con un’arroganza fuori da ogni logica di buonsenso. Alcune segnalazioni che ci sono pervenute, inoltre, ci raccontano di circolari interne per gli operatori del cup in cui viene fatto divieto di dire ai cittadini che non ci sono calendari disponibili per alcune visite diagnostiche, ma bisogna solo comunicare l’impossibilità di prenotare per mancanza di disponibilità nel breve periodo. E’ inaccettabile che chi viene pagato per dare risposte e trovare soluzioni, invece si riduca a trovare escamotage mettendo in difficoltà operatori e personale che devono avere a che fare con l’utenza che, a ragione, è sempre più arrabbiata.
Ora mi aspetto immediatamente risposte su come intendono procedere per sanare questo ‘buco di incapacità’ di oltre 200 milioni: se i fondi dovranno arrivare dal governo, o dovranno essere effettuati ulteriori tagli a servizi, personale, strumentazioni. Purtroppo questa Giunta continua ad agire nella nebulosità più totale. Ancora non abbiamo visto i carteggi tra il Ministero e Dipartimento alla Salute in merito alla nuova Rete Ospedaliera di cui questa Giunta si riempie sempre la bocca, ma che in Consiglio non è mai arrivata. Mi auguro, quindi, che si metta seriamente mano agli sprechi, si ottimizzino le risorse e si faccia funzionare ciò che abbiamo, senza propagandare su nuovi ospedali o imprese titaniche al solo scopo di fare campagna elettorale.
Alle chiacchiere di questo centrodestra non ci crede più nessuno. E’ chiaro che i conti sono fuori controllo e non aver attuato una corretta programmazione delle risorse è stata una grave mancanza. Lo abbiamo ripetuto per mesi, anzi per anni, ma ci hanno sempre raccontato favolette e oggi il disastro è sotto gli occhi di tutti. L’inversione di rotta deve essere immediata, perché l’iceberg è già troppo vicino. Ora devono almeno limitare i danni”. Conclude.