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giovedì 27 Marzo 2025
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Cedimento in via Tre Segni: anni di interventi ma c’è ancora tanto da fare

VASTO. “Il tubo che ha causato la perdita d’acqua è stato ripristinato, ma non possiamo ancora affermare con certezza che lo smottamento sia derivato da questo, se non che ne sia stata, probabilmente, una concausa. Ora bisognerà eliminare la parte che si è staccata e che è di circa 43 centimetri. Si tratta di un muro di rivestimento e non portante”.

A spiegarlo è il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Felicia Fioravante, che torna a parlare di quanto accaduto il 24 gennaio scorso, quando una delle palme che decorano la balconata di via Tre Segni è sprofondata, generando sotto di sé una voragine di circa un metro. Il muraglione esterno ha ceduto e una parte si è letteralmente staccata dalla pavimentazione e lo smottamento, a sua volta, ha creato un avvallamento del marciapiede. La zona panoramica a sud della città non è nuova al fenomeno del dissesto idrogeologico e, già nel 2013, aveva visto, in quello stesso punto, inghiottire l’albero per intero, scomparendo completamente alla vista.

“In quella zona, a seguito del precedente fenomeno, – spiega l’ingegner Luca Giammicheleè stata realizzata una fila di pali in cemento armato di fondazione, che poggia su una suoletta sempre in cemento armato, con una struttura a sbalzo per mantenere saldi i circa 30 metri di marciapiede. Oltre a questa paratia, su tutto il versante è stata installata una rete metallica chiodata, dal ciglio della balconata fino al piede della scarpata”. Questi ultimi interventi di regimazione delle acque, di ripristino della rete drenante e di consolidamento della scarpata sono stati eseguiti nel 2016 con un finanziamento del ministero degli Interni e hanno permesso all’ultimo smottamento di non causare danni troppo ingenti.

Successivamente sono stati eseguiti altri lavori in via Tre Segni, sotto la balconata di Piazza Marconi, a seguito dell’approvazione nel 2020 di un progetto esecutivo dell’area che necessitava di opportune manutenzioni. Sono stati allora stanziati 365 mila euro e l’intervento è stato completato nei mesi scorsi, ad ottobre 2022.

Alla luce del nuovo cedimento della palma, e nello stesso punto di circa 10 anni fa, lo sforzo sembra non ancora sufficiente e oggi si torna a parlare dell’urgenza di altri interventi.

Non da ultimo c’è quello che ha visto l’ingente stanziamento di 800 mila euro per il consolidamento della Loggia Amblingh e, in particolare, della balconata scarpata sottostante la zona di Porta Catena nei pressi della edicola della Madonna della Catena, fino a metà della gradinata. Fondi derivanti dal Piano operativo ambiente – piano frane ed erosione costiera – del Ministero dell’Ambiente, oggi della Transizione ecologica, per il tramite del servizio Difesa del suolo della Regione Abruzzo.

Quell’area della scarpata è stata in quel caso rivestita con reti metalliche e chiodature profonde in acciaio e getto di malte specifiche ad alta pressione, con palizzate in legno tipiche delle tecniche dell’ingegneria naturalistica, oltre ad opere drenanti per le acque del sottosuolo e opere di captazione ed allontanamento delle acque superficiali. Infine è stata ripristinata la pavimentazione insieme alle opere di arredo urbano.

Il coordinamento dei lavori è stato effettuato dall’Ufficio opere pubbliche del Comune di Vasto, diretto da Luca Mastrangelo, con il responsabile dei lavori l’ingegnere Luca Giammichele e la responsabile dei Servizi tecnici comunali coadiuvato dalla geologa Cleonice Buontempo.

Il costone orientale della cittadina rivierasca è, dunque, tanto suggestivo nelle vedute quanto fragile nella sua conformazione.

E si tratta, inoltre, di criticità non esclusive del centro storico, ma che riguardano anche la parte tra via San Domenico Savio e via Santa Lucia. Lungo questo percorso si incontrano ringhiere e muretti in cemento dismessi o addirittura pendenti in direzione della scarpata sottostante. I cittadini hanno sollevato preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza, giacché quei luoghi sono molto frequentati e spesso occupati, nelle ore serali e nei periodi di clima clemente, da gruppi di giovani che vi si ritrovano per trascorrere del tempo insieme. E non da ultimo, tempo fa, un residente ha lamentato il danneggiamento della struttura della propria casa, in virtù di un parapetto mai sistemato, segnalandone la pericolosità anche per i pedoni stessi.