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venerdì 14 Marzo 2025
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Carcere di Vasto: “Meno internati psichiatrici e più quelli che possono lavorare”

VASTO. “Meno internati psichiatrici e più quelli che possono lavorare, aumentare le ore con la presenza degli psichiatri e chiudere il terzo piano fino all’arrivo del personale”, sono queste presentate dalle sigle sindacali della Polizia penitenziaria alla Prefettura riguardo le criticità della Casa lavoro di Vasto.

Ecco nel dettaglio cosa è stato chiesto anche per gli altri istituti del Chietino:

Casa Circondariale di Lanciano:

  1. Ridurre il carico di lavoro
  2. Inviare URGENTEMENTE personale in missione per garantire la copertura ai livelli
  3. minimi di sicurezza, al momento non vi è nessuna forma di sorveglianza esterna e, dato l’elevato numero di ritrovamenti di cellulari, temiamo che gli ingressi illeciti avvengano anche tramite droni.
  4. Al momento il Carcere di Lanciano, calcolando i 7 pensionamenti dei prossimi mesi, non riuscirà più a garantire NESSUN diritto ai lavoratori già prima del periodo estivo.

Casa Circondariale di CHIETI:

  1. Ridurre la percentuale di detenuti cd. psichiatrici
  2. Aumentare le ore di presenza di psichiatri per gestire queste infermità ed evitare episodi di
  3. auto o eterolesionismo
  4. Limitare il numero di detenuti presenti.

Casa Lavoro di Vasto:

  1. Nella fase “transitoria” occorre ridurre la percentuale di internati cd. psichiatrici in favore di internati che possano lavorare;
  2. Aumentare le ore di presenza di psichiatri per gestire queste infermità ed evitare episodi di auto o eterolesionismo;
  3. NON aprire il 3° Piano, chiuso per ristrutturazione, fino all’arrivo del personale necessario.

Per tutti gli istituti

  • Attuare lo “scorrimento” delle graduatorie nazionali per Vasto, Lanciano e Chieti, vedasi nota Prap assegnazioni 2022 e ripristinare il numero di agenti garantiti lo scorso anno; nello specifico circa la metà di rinforzi assegnati l’anno scorso ad oggi non è più in servizio, occorre ripristinare almeno il numero delle ultime assegnazioni.
  • Implementare il funzionamento delle R.E.M.S. triplicando il numero dei posti disponibili.
  • L’accelerazione del progetto di revisione dei circuiti penitenziari regionali– ad oggi in tutti gli istituti abruzzesi convivono circuiti spesso incompatibili tra loro e che aumentano le difficoltà gestionali dei reclusi.
  • Intraprendere una politica gestionale degli istituti improntata a rendere sicuro il lavoro della Polizia
  • Penitenziaria.