SCHIAVI D’ABRUZZO. Ha lasciato l’ospedale San Pio Roberto Amicone, il 41enne che il 10 febbraio, insieme al padre Remo, ristoratore di 67 anni, è rimasto intossicato dal monossido di carbonio (Leggi) a causa del malfunzionamento della caldaia dell’impianto di riscaldamento nella loro abitazione di località Monte Pizzuto a Schiavi d’Abruzzo.
L’uomo non è più in pericolo di vita e si trova a Villa Pini per sottoporsi alla riabilitazione respiratoria. Il padre, intossicato in modo più lieve, era già tornato a casa il 23 febbraio (Leggi).
Gli esami del sangue effettuati sui due, ricoverati in codice rosso nel nosocomio vastese, avevano subito rivelato che c’era un’intossicazione da monossido di carbonio e che il figlio Roberto si trovava in condizioni più critiche.
Quel 10 febbraio il primo a sentirsi male è stato il padre. Roberto ha quindi allertato il 118 che ha trasportato l’uomo al nosocomio vastese, ed è in seguito tornato a letto, per poi sentirsi male anche lui poche ore più tardi.
Chiamato telefonicamente il fratello, che risiede a Roma, durante la telefonata è caduto a terra. L’altro ha quindi chiamato subito i carabinieri della compagnia di Atessa. Sul posto è nuovamente intervenuto il 118 di Castiglione Messer Marino, ma anche i vigili del fuoco di Agnone e Vasto, che stavolta sono stati costretti a sfondare la porta dell’abitazione per soccorrere l’uono e trasportarlo in ospedale.
Ora, fortunatamente, padre e figlio stanno bene.