mercoledì 5 Febbraio 2025
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Omicidio Lizzi: nessuna corrispondenza per il Dna rinvenuto, non ci sono colpevoli

MONTEODORISIO. Sono trascorsi cinque anni dal giorno in cui, nell’abitazione al civico numero 4 di via Vecchia Monteodorisio in contrada Marracola, Antonio Lizzi, 69enne ex operaio Pilkington, è stato trovato nell’atrio di casa legato e privo di vita.

L’arrivo dei Ris di Roma (Leggi) e le successive indagini hanno dato alla famiglia un barlume di speranza di conoscere il nome di chi ha tolto la vita al pensionato (Leggi), ma nonostante il prelievo di una traccia di Dna proveniente da frammenti di pelle trovati sotto le unghie della vittima, ad oggi non c’è il nome del colpevole.

Anzi, dei colpevoli, perché l’autopsia ha rivelato che è stata più di una persona ad infierire sul pensionato causandogli la frattura delle costole e lividi ed ecchimosi su viso e corpo (Leggi). Ma i responsabili non si trovano: le tracce di Dna inserite nella banca dati non hanno svelato nessun match, nonostante il profilo genetico rinvenuto sia stato confrontato con quello di amici e conoscenti della vittima oltre che con quello di decine di persone della zona.

Ciò che si può desumere è che chi ha malmenato e ucciso il pensionato non sia del posto e che l’episodio sia probabilmente stato il tragico esito di un tentativo di rapina finito male.

Quel che è sicuro è che la mancata corrispondenza del Dna rinvenuto sta spingendo ora l’indagine sul caso verso l’archiviazione e che quello di Monteodorisio potrebbe restare un giallo irrisolto.