VASTO. Decine i generatori provenienti da tutta Italia e posizionati nelle varie zone della città. Oltre 100 le unità di operai Enel che stanno lavorando in queste ore per ripristinare la rete. Ieri la città è stata letteralmente al buio, da Sant’Antonio Abate fino all’Incoronata si sono registrati blackout che hanno causato danni a cittadini, turisti, titolari di attività e soprattutto alle persone più fragili chiuse in casa senza aria condizionata e riparo dalla forte calura estiva. Pari a zero i ricavi dei negozianti che non hanno potuto servire i clienti con Pos non funzionanti e con danni ai dispositivi elettronici. Aria condizionata, computer, frigoriferi, cibo scongelato e gelati sciolti. Tutto questo si è accompagnato al mancato guadagno nel pieno di una stagione estiva con relativo danno economico e di immagine (Leggi).
Calda anche la chat dei soci del Consorzio Vasto in Centro che hanno espresso tutto il proprio disappunto sulla drammatica situazione vissuta. “Come presidente del Consorzio – dichiara Marco Corvino – la mia priorità è tutelare gli interessi di tutti i commercianti associati. Per questo motivo, mi sono già confrontato con il Sindaco e l’assessore di riferimento che si sono dimostrati molto disponibili a sostenerci nella nostra class action con la quale richiederemo risarcimenti. Ci affiancheremo all’amministrazione comunale per intraprendere le azioni più opportune nei confronti di Enel, al fine di ottenere un risarcimento per i disagi occorsi. Non possiamo accettare passivamente questa interruzione di pubblico servizio che sta compromettendo le nostre attività e l’immagine della nostra città. Agiremo uniti con incisività per tutelare i nostri diritti. E proprio oggi ho dato mandato all’avvocato Vittorio Melone per valutare le azioni legali risarcitorie. Ieri è stata una giornata da dimenticare dal punto di vista commerciale in piena stagione dei saldi. Al mancato guadagno si sono aggiunti i danni materiali per gli sbalzi di tensione”.
Ma alla conta dei danni causati dal blackout si somma anche quello che ha poi ha fatto scattare la nuova ordinanza di divieto di balneazione a Fosso Marino a causa dei valori non a norma (Leggi).
Il malfunzionamento delle pompe di sollevamento ha prodotto il fenomeno di ristagnamento delle acque nelle vasche. Quando le pompe si sono riattivate le acque hanno poi rilasciato una carica batterica. E proprio in questi giorni sono previsti i lavori di pulizia delle vasche e dei canali (Leggi). “Con un’ispezione robotica si verificherà se ci sono depositi di sabbia nei motori e nelle pompe e tra gli interventi verranno ripristinate le ventole di raffreddamento. Ricordo che Fosso Marino, oltre ad essere uno dei tantissimi canali di acque bianche che ci sono in tutta Italia, è composto da un sistema meccanico di pompe di sollevamento e di vasche di raccolta che funzionano anche grazie alle centrali elettriche. La manutenzione, perciò, va fatta su pompe, vasche e centrali elettriche che si trovano tra la Piazza della Guardia Costiera e il centro della marina. Le pompe si sono spente e riaccese diverse volte in questi giorni in cui si sono verificate le varie interruzioni di corrente, fenomeno che ieri ha toccato il suo culmine”, ha spiegato il sindaco Francesco Menna. Le pompe, dunque, durante le interruzioni di energia non hanno più espulso le acque e le sabbie che finiscono nel fosso, così da mandare il tilt l’intero sistema che ieri non ha funzionato per ore.