VASTO. Sguardi attenti alla Pinacoteca di Palazzo d’Avalos durante la presentazione “Dallo storytelling allo storyselling” di Giampaolo Colletti, giornalista collaboratore del Sole24Ore e direttore di StartupItalia.
Una buona occasione per parlare di marketing territoriale e del futuro dei punti vendita, sempre più legato alla compresenza di tradizione e innovazione.
All’evento organizzato dall’Assessorato al Commercio del Comune insieme a Cna Abruzzo, e moderato dal vice-direttore Silvio Calice, hanno presenziato anche Pmi e wwworkers abruzzesi.
Dopo i ringraziamenti di rito dell’assessora alle Attività Produttive Anna Bosco, il focus di Colletti su quella rivoluzione partita con l’avvento dello smartphone, e che oggi sta portando a concepire il lavoro attraverso il digitale: “Sta cambiando il modo di pensare”, chiarisce.
Ad essere evidenziata è l’importanza del web come strumento per connettersi con la clientela, creando una relazione che, passando attraverso i social media, si inserisce nella realtà “fisica”, il luogo di lavoro. “Il digitale è come il passaparola nelle piazze” sintetizza il giornalista.
Secondo alcuni analisti la grande rivoluzione digitale del commercio arriverà dalla Cina e dai paesi orientali: “E’ proprio lì che nasce Tik Tok”.
Trattasi di una rivoluzione tanto globale quanto locale, perchè “il racconto della propria bottega, attraverso internet diventa accessibile a tutti”.
Sottolineato anche il ruolo delle immagini, “che valgono più di mille parole”. Con internet “guardiamo prima di leggere, è questa la vera rivoluzione”.
“Oggi oltre il 50% dei ragazzi sceglie il ristorante in cui recarsi attraverso i social network”, è questo il veicolo comunicativo di riferimento, da cui consegue la grande capacità di influencer e content creator di indirizzare le scelte del pubblico.
“Siamo tutti un pò creator”, afferma Colletti. “Le recensioni lasciate online fanno sì che ognuno di noi possa essere definito influencer”.
Tanti gli esempi dell’impatto dei social sulle vendite raccontati dal giornalista: dall’azienda di frullatori, rinata dopo aver iniziato a mostrare su Youtube, filmati del proprio prodotto impegnato a triturare gli oggetti più disparati, al pasticcere veneto in grado di realizzare più vendite attraverso il suo e-commerce che nel locale fisico.
“Chi arriva prima riesce a conquistare una fetta di clientela e a costruire una propria identità globale”.
Ma come si intercetta il pubblico? Secondo Colletti “le multinaziali stanno virando verso narrazioni di prossimità. Il micro è la carta vincente per conquistare il cliente, non solo sotto casa ma anche online. Bisogna concentrarsi su una clientela “customizzata”, una nicchia. E’ una forza che i territori hanno già, deve solo essere sfruttata nel modo giusto”.
Il rovescio della medaglia è il dover “metterci la faccia”, soprattutto se “ciò che scrivi o dici non è autentico”; in quel caso il web “diventa un boomerang”.
“Servono autenticità, coerenza, e coraggio di mettersi in gioco”.