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martedì 14 Ottobre 2025
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Dolore anche a Vasto, l’esposto di Ora: “Amarena innocua secondo perizia”

VASTO. “Siamo in attesa del deposito della perizia balistica e di quella necroscopica, certi che la ricostruzione della traiettoria del colpo esploso dal Leombruni e del calibro utilizzato saranno di fondamentale importanza per acclarare se la tesi della difesa dall’attacco del plantigrado, sostenuta dall’indagato, sia plausibile o meno”.

A dirlo è l’avvocato vastese Donatella Monaco che sta seguendo il procedimento dell’orsa Amarena mosso da Giancarlo De Salvo e Anna Rita Carugno, rispettivamente presidente e referente politico per la provincia di Chieti dell’Associazione Rispetto per tutti gli Animali.

La denuncia è stata depositata presso la Procura delle Repubblica di Avezzano l’11 settembre scorso nei confronti di Andrea Leombruni “sia per l’uccisione dell’orsa Amarena, sia per aver minato di fatto la sopravvivenza dei cuccioli, attualmente monitorati dall’ente Parco”.

“Si tratta di reati gravissimi – dichiara Monaco – commessi in danno della specie dell’Orso Marsicano a rischio di estinzione. Seguiremo, il procedimento che allo stato è in fase di indagini, in attesa della perizia necroscopica e balistica. Da alcune prime indicazioni peritali del dott. Paride Minervini emerge che l’orsa Amarena non era in atteggiamento aggressivo, poiché è stata colpita mentre era posizionata sulle quattro zampe e con un colpo calibro 12 su un fianco. Siamo consapevoli che la Procura, nella persona del dott. Cerrato, stia facendo un approfondito lavoro di indagine e siamo fiduciosi del loro operato e di quello dei due periti, il dott. Minervini e il dott. Fico, massimi esperti della materia”.

Carugno aggiunge: “Stiamo cercamdo di capire i motivi per i quali l’Amministrazione Comunale di San Benedetto dei Marsi sia latente in merito al rilascio di dichiarazioni. Questa mancanza a mio avviso denota una diversa consapevolezza dell’accaduto. Non esistono motivazioni che possano giustificare tale azione se si tiene conto per di più che ľEnte Parco ha sempre coperto prontamente qualsiasi danno arrecato dall’esemplare o dai suoi simili. Ci affidiamo alla giustizia affinché non passi il messaggio di poterla fare franca. L’associazione ha deciso di costituirsi parte civile nel processo penale grazie al sostegno della mia compagna di viaggio, Donatella, che ha le conoscenze e le capacità per predisporre le carte necessarie ad affrontare la battaglia legale. La nostra collaborazione nasce dal dolore provato alla notizia dell’uccisione di Amarena, avvenuta nella notte tra il 31 agosto e l’1 settembre appena fuori dai confini abituali del parco Nazionale ďAbruzzo, Lazio e Molise. Un misto di rancore e sofferenza che ci ha travolte e portate alla decisione di agire, con il patrocinio prezioso del presidente dell’associazione Rispetto per tutti gli Animali Giancarlo De Salvo, nei confronti di chi ha dimostrato una smisurata e predeterminata crudeltà nel sopprimere un animale di una specie in via d’estinzione”.

Sono tante,dunque, le associazioni animaliste che chiedono giustizia e che hanno depositato sul tavolo del procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, che coordina le indagini. Sette gli esposti presentati.

I primi risultati peritali confermano che Amarena non era in atteggiamento aggressivo, ma era sulle quattro zampe ed è stata colpita al fianco con un colpo. Insomma, non sembrava rappresentare un pericolo.