CUPELLO. Nelle prossime ore la Procura di Vasto affiderà l’incarico per l’esame autoptico sui corpi della piccola Amalia Meo di appena 11 mesi di Fresagrandinaria e su quello del 42enne Alessio Amicone, ristoratore originario di Schiavi di Abruzzo.
Attualmente le salme di questi ultimi, deceduti nel tragico schianto sulla Trignina di domenica scorsa (Leggi), si trovano presso l’obitorio dell’ospedale Clinicizzato di Chieti e sono a disposizione dell‘Autorità giudiziaria.
Sono sotto choc le due piccole comunità del Vastese, quella di Fresa e Schiavi, di cui le vittime erano originarie.
Fortunatamente risultano essere stabili le condizioni degli altri tre feriti che viaggiavano sull’Audi Q2, ovvero il padre e la madre della bimba e loro figlio di appena 4 anni.
Il primo è ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale di Chieti, anche il piccolo di appena 4 anni è in prognosi riservata ma nel nosocomio di Pescara.
La madre della bimba invece si trova ricoverata nel reparto di Chirurgia del San Pio di Vasto, dove dovrà essere sottoposta ad un intervento per via delle fratture riportate dopo il tremendo incidente.
Intanto il Sindaco di Fresangrandinaria Lino Giangiacomo, fortemente scosso per l’accaduto, chiede vengano presi dei provvedimenti per la messa in sicurezza della Trignina: “Il bilancio di incidenti mortali e feriti su questa arteria è un bollettino di guerra. Ogni anno ci sono morti. E’ giunto il momento che vengano presi dei provvedimenti. In attesa del fantomatico raddoppio un deterrente può essere l’installazione di autovelox fissi lungo tutto il tratto della SS 650. Limitare la velocità e conseguentemente la possibilità di sorpassi azzardati è l’unico modo per diminuire gli incidenti mortali”.