VASTO. “Nella mattinata di ieri si è consumata l’ennesima aggressione nei confronti di un appartenente al Corpo di Polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Lavoro vastese: un poliziotto ha riportato contusioni con una prognosi di sette giorni, dopo che un detenuto lo ha picchiato prendendolo alle spalle.
Dalle sommarie informazioni in nostro possesso possiamo riferire che il ristretto, conosciuto per la sua indole violenta ed aggressiva, cercava di uscire dalla sezione senza autorizzazione o motivazione valida, motivo per cui il collega si frapponeva fisicamente tra lui e l’uscita, al fine di impedire l’azione. Ciò evidentemente scatenava l’ira del detenuto che si scagliava sul poliziotto.
Solo la destrezza e la competenza del poliziotto evitava un finale drammatico. Simili episodi di aggressione fisica, ma anche verbale, oggi a Vasto, ieri a Biella e domani in una qualsiasi delle realtà penitenziarie del Paese, sono divenuti sconsolanti quotidianità. Ciò che preoccupa è l’aggressività posta in essere in maniera gratuita, che per molti detenuti diventa un’affermazione della propria valenza nei confronti della Polizia penitenziaria, un insulto alla divisa ed allo Stato che questa rappresenta.
Ci vorrà indubbiamente qualcosa di più della “semplice” sanzione disciplinare per far comprendere a quella parte di popolazione detenuta riluttante alle regole, che la violenza non regna e non paga, è certamente non può rappresentare il mezzo di comunicazione con il resto della società. È indubbiamente il momento di attuare le nuove disposizioni impartite in materia, che prevedono l’allontanamento immediato del detenuto violento. Questo è quello che ci si aspetta ora dall’Amministrazione Penitenziaria: un segno tangibile e deciso, che tuteli il personale e gli faccia sentire il sostegno dovuto”.
Così in una nota il Coordinatore Regionale Sinappe Rita Matilde Cericola.