martedì 11 Febbraio 2025
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In Abruzzo in aumento gli infortuni mortali in agricoltura, ecco come intervenire per ridurli

VASTO. In base ad una indagine svolta da INAIL Il 25% circa degli infortuni mortali avvenuti nel solo quinquennio 2011-2015 e registrati nella banca dati  riguardano il comparto agricolo . Quasi il 90% dei soggetti coinvolti negli infortuni erano cittadini italiani mentre gli stranieri, i cui luoghi di provenienza sono variegati, sono per la maggior parte originari della Romania. Tornando all’insieme dei casi, emerge che si tratta essenzialmente di lavoratori che nell’84% dei casi avevano un’esperienza pluriennale nella propria mansione. Come era facile aspettarsi  la distribuzione degli eventi per numero di addetti è fortemente sbilanciata verso le microimprese (1 – 9 addetti), che nel comparto agricolo . L’analisi del rapporto di lavoro rilevato a seguito dell’indagine infortunistica evidenzia che oltre un quarto dei decessi (28%) ha riguardato autonomi/titolari senza dipendenti, seguiti da pensionati (18,9%). Tra gli incidenti, ovvero le modalità di accadimento degli eventi mortali in agricoltura, la casistica maggioritaria  è la perdita di controllo di macchine/mezzi agricoli (49%, essenzialmente ribaltamenti e, in taluni casi, investimenti di operatori a terra), seguita da caduta di lavoratore dall’alto (15%), contatto con organi lavoratori in movimento (12%),avviamento inatteso/inopportuno di veicolo, macchina, attrezzatura (10%). 

Nel nostro Abruzzo da gennaio 2024  si sono già verificati  diversi  eventi mortali dovuti in particolare  al ribaltamento dei trattori in quanto alcuni di essi erano privi dei dispositivi anti-ribaltamento mentre altri pur essendone provvisti  non erano stati inseriti per trascuratezza o dimenticanza dell’operatore agricolo . Inoltre quasi tutti quei mezzi erano privi dall’origine , vista la loro vetustà , delle cinture di sicurezza . Tutto questo è avvenuto nonostante sia esistente da tempo una chiara normativa riportata nel DLGS n.° 81/2008 e l’ INAIL ( Istituto Nazionale dell’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) abbia redatto da tempo delle Linee guida che danno indicazioni sull’adeguamento dei trattori agricoli ai requisiti minimi di sicurezza .

 E’ da precisare anche che l’art.21 del DLGS 81/08 prevede sanzioni pecuniarie e penali  per i soggetti utilizzatori:

 a)     con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro per la violazione dell’articolo 21, comma 1, lettere a) e b)

b)    con la sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 300 euro per ciascun soggetto per laviolazione dell’articolo 21, comma 1, lettera c).

 Secondo un mio modesto parere di tecnico esperto , allo scopo di ridurre il numero degli  incidenti mortali, è necessario intervenire con efficacia secondo varie direzioni , quali :

 –       l’Inail deve effettuare una seria campagna  di formazione ed informazione rivolta agli operatori dei mezzi agricoli sui rischi di incidenti mortali e non durante le lavorazioni dei campi ;

 –       lo Stato deve intervenire a livello nazionale con “bonus fiscali” da concedere ai soli pensionati e agli imprenditori agricoli a titolo principale con limitato ISEE  allo scopo di incentivare economicamente gli adeguamenti dei mezzi . 

  –       l’INAIL ( Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) deve redigere  un prezziario nazionale riportante i vari massimali  di spese che non devono essere superati  dalle Officine Autorizzate per i vari adeguamenti antiribaltamento dei trattori e per l’installazione delle cinture di sicurezza .

–       gli organi di vigilanza (Ispettori del Lavoro , ASL e Forze dell’Ordine)  devono   sanzionare  gli operatori agricoli ogni qualvolta trovano i loro trattori sprovvisti di dispositivi di sicurezza secondo quanto richiesto dalla normativa vigente in materia.

Così, l’ingegnere meccanico Arturo Cauli.