VASTO. In base ad una indagine svolta da INAIL Il 25% circa degli infortuni mortali avvenuti nel solo quinquennio 2011-2015 e registrati nella banca dati riguardano il comparto agricolo . Quasi il 90% dei soggetti coinvolti negli infortuni erano cittadini italiani mentre gli stranieri, i cui luoghi di provenienza sono variegati, sono per la maggior parte originari della Romania. Tornando all’insieme dei casi, emerge che si tratta essenzialmente di lavoratori che nell’84% dei casi avevano un’esperienza pluriennale nella propria mansione. Come era facile aspettarsi la distribuzione degli eventi per numero di addetti è fortemente sbilanciata verso le microimprese (1 – 9 addetti), che nel comparto agricolo . L’analisi del rapporto di lavoro rilevato a seguito dell’indagine infortunistica evidenzia che oltre un quarto dei decessi (28%) ha riguardato autonomi/titolari senza dipendenti, seguiti da pensionati (18,9%). Tra gli incidenti, ovvero le modalità di accadimento degli eventi mortali in agricoltura, la casistica maggioritaria è la perdita di controllo di macchine/mezzi agricoli (49%, essenzialmente ribaltamenti e, in taluni casi, investimenti di operatori a terra), seguita da caduta di lavoratore dall’alto (15%), contatto con organi lavoratori in movimento (12%),avviamento inatteso/inopportuno di veicolo, macchina, attrezzatura (10%).
Nel nostro Abruzzo da gennaio 2024 si sono già verificati diversi eventi mortali dovuti in particolare al ribaltamento dei trattori in quanto alcuni di essi erano privi dei dispositivi anti-ribaltamento mentre altri pur essendone provvisti non erano stati inseriti per trascuratezza o dimenticanza dell’operatore agricolo . Inoltre quasi tutti quei mezzi erano privi dall’origine , vista la loro vetustà , delle cinture di sicurezza . Tutto questo è avvenuto nonostante sia esistente da tempo una chiara normativa riportata nel DLGS n.° 81/2008 e l’ INAIL ( Istituto Nazionale dell’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) abbia redatto da tempo delle Linee guida che danno indicazioni sull’adeguamento dei trattori agricoli ai requisiti minimi di sicurezza .
E’ da precisare anche che l’art.21 del DLGS 81/08 prevede sanzioni pecuniarie e penali per i soggetti utilizzatori:
a) con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda da 200 a 600 euro per la violazione dell’articolo 21, comma 1, lettere a) e b)
b) con la sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 300 euro per ciascun soggetto per laviolazione dell’articolo 21, comma 1, lettera c).
Secondo un mio modesto parere di tecnico esperto , allo scopo di ridurre il numero degli incidenti mortali, è necessario intervenire con efficacia secondo varie direzioni , quali :
– l’Inail deve effettuare una seria campagna di formazione ed informazione rivolta agli operatori dei mezzi agricoli sui rischi di incidenti mortali e non durante le lavorazioni dei campi ;
– lo Stato deve intervenire a livello nazionale con “bonus fiscali” da concedere ai soli pensionati e agli imprenditori agricoli a titolo principale con limitato ISEE allo scopo di incentivare economicamente gli adeguamenti dei mezzi .
– l’INAIL ( Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) deve redigere un prezziario nazionale riportante i vari massimali di spese che non devono essere superati dalle Officine Autorizzate per i vari adeguamenti antiribaltamento dei trattori e per l’installazione delle cinture di sicurezza .
– gli organi di vigilanza (Ispettori del Lavoro , ASL e Forze dell’Ordine) devono sanzionare gli operatori agricoli ogni qualvolta trovano i loro trattori sprovvisti di dispositivi di sicurezza secondo quanto richiesto dalla normativa vigente in materia.
Così, l’ingegnere meccanico Arturo Cauli.