ABRUZZO. “Grave carenza dei medici ortopedici al San Pio di Vasto che a fronte degli 8 necessari per garantire il servizio e l’assistenza dovuta, il numero è sceso drasticamente ad uno effettivo. Il che comporta una critica e difficile attività ambulatoriale e chirurgica con seri e preoccupanti disagi ai cittadini vastesi e alle comunità a noi limitrofe oltre ai numerosi turisti e vacanzieri che da qui ai prossimi giorni – e per l’estate – giungeranno in questo lembo d’Abruzzo dimenticato ed abbandonato da Marsilio e dal centrodestra”.
Così in una nota il Pd di Vasto.
“Fanno conferenze stampa sui milioni di euro reperiti per il nuovo “ipotetico e fantomatico” ospedale, per le case di comunità che dovrebbero vedere la luce non si sa in quale anno e con quali medici, poi però tagliano la guardia turistica estiva (che altro non farà che gravare sul Pronto Soccorso del San Pio di Vasto e sulla medicina del territorio), costringono i medici e i primari dei reparti del nosocomio vastese a lavorare in pessime condizioni oltre che impossibilitati a garantire prestazioni ambulatorie, interventi chirurgici, reperibilità notturne e festive come il caso del reparto di Ortopedia e Traumatologia, e costringono eccellenze e professionisti competenti e riconosciuti a livelli regionale ed extraregionale come Biondelli e Barbato, a “emigrare altrove” perché prestare e garantire un servizio efficiente ed efficace è praticamente impossibile al San Pio di Vasto per colpa di una giunta regionale incapace di governare.
È doveroso ricordare che il nosocomio vastese conta un bacino di utenza di oltre 150mila persone il cui numero si triplica durante la stagione estiva.
Non è dunque accettabile questo modo di gestire la sanità a danno della salute di tutti e del loro e nostro diritto alle cure e all’assistenza sanitaria.
Se Marsilio e il centrodestra non sanno come coprire il disavanzo del servizio sanitario regionale, utilizzino allora i fondi che destinano ogni anno a pioggia per “accontentare” l’uno e l’altro, per una sanità più efficiente ed efficace che garantisca i servizi minimi essenziali e che dia serenità a medici, primari, infermieri e OSS costretti a lavorare in condizioni disumane e senza mezzi”.