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lunedì 28 Aprile 2025
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“Sinello a rischio esondazione, ecco le manutenzioni da eseguire per limitare i danni”

CASTIGLIONE MESSER MARINO. In tempi recenti l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ) ha pubblicato un rapporto dove indica che il 94% dei comuni italiani sono soggetti a rischi di dissesto idrogeologico come frane, alluvioni ed erosioni delle coste. 

Il pericolo alluvioni in particolare nel nostro paese incombe come una spada di Damocle, soprattutto perché con i cambiamenti climatici le piogge si manifestano come “bombe d’acqua”, intense e violente che cadono nel giro di brevissimo tempo. Negli ultimi vent’anni gli eventi eccezionali ( “piogge intense “ ) sono aumentati annualmente con un conto estremamente salato per il nostro Paese in termini di perdite di vite umane , danni alle attività industriali , agli edifici civili , alle infrastrutture stradali e all’agricoltura : basti pensare ai danni prodotti dalle piogge improvvise che recentemente si sono abbattute in Emilia Romagna  dove in sole 48 ore sono caduti  350 mm di acqua ovverocirca la metà di quella che cade in un anno  . Neanche  il fiume Sinello ,in Provincia di Chieti, che ha carattere torrentizio e quindi spesso in secca , è escluso  da questi eventi catastrofici . Arrivati a questo punto del discorso il cosiddetto uomo della strada si porrà la classica domanda: “ chi deve occuparsi della manutenzione e della messa sicurezza del fiume Sinello ?” . La risposta è la Regione Abruzzo in primis ed in subordine, per quello che riesce a fare , il  Consorzio di Bonifica Sud , che ormai da anni è in profonda crisi gestionale ed economica  . E’ da rimarcare comunque che la Regione Abruzzonegli ultimi cinquant’anni ha investito poco o niente in termini di manutenzione e di prevenzione sul bacino idrografico del fiume Sinello .

L’area limitrofa al fiume Sinello che più ha risentito delle esondazioni negli ultimi vent’anni  sono le  zone industriali di Gissi e di Monteodorisio dove l’alveo del fiume Sinello ha addirittura una quota geodetica superiore al piano di posa degli opifici industriali di circa +1,5 mt. In una esondazione del fiume Sinello avvenuta nel 2015 alcuni stabilimenti limitrofi ivi ubicati subirono danni non indifferenti alle strutture , ai sottoservizi e ai macchinari , fortunatamente senza perdite di vite umane .  Se vogliamo in futuro non avere danni economici e/o perdite di vite umane in quel contesto industriale già in forte crisi a causa de-industralizzazione  è bene  che la Regione Abruzzo programmi e finanzi con assoluta urgenza una serie di attività ( opere idrauliche e manutenzioni) che dovranno mettere in sicurezza il fiume . Si suggeriscono qui di seguito le seguenti manutenzioni ed opere idrauliche atte a limitare i danni in caso di esondazione , quali : 

1) la pulizia dei fiumi da tutti quei materiali che possono ostruire il normale flusso delle acque o che restringono l’alveo , da realizzarsi in modo consapevole senza distruggere la naturalità fluviale. In particolare vanno rimossi i vari tronchi , ramaglie, alberi , massi e solo quando necessario i detriti ( ciottoli, sabbie ,etc.) deposti in alcune zone ben individuate nell’alveo ; 

2) la creazione , previi approfonditi studi di fattibilità, di vasche di compensazione le cui acque meteoriche accumulate potranno essere utilizzate nel settore industriale  del nucleo di Gissi-Monteodorisio e nell’agricoltura; 

3) la realizzazione di gabbioni o briglie da posizionare nella zona industriale di Gissi-Monteodorisio in modo da impedire  che ad ogni esondazione le acque meteoriche tracimino sino a raggiungere gli stabilimenti industriali danneggiandoli come è già avvenuto in passato .   

E’ d’obbligo infine sollecitare i Sindaci dei Comuni insistenti sul bacino idrografico del Fiume Sinello (Montazzoli, Guilmi, Carpineto Sinello, Casalanguida, Gissi, Monteodorisio ,Scerni, Pollutri, Vasto e Casalbordino ) di attivarsi per costituire a breve un Contratto di Fiume finalizzato alla riqualificazione e alla rinaturalizzazione delle sponde del fiume Sinello attraverso forme di partecipazione diffusa e di confronto, grazie al quale si potrà accedere a finanziamenti regionali europei”.

Questo, il punto di vista dell’Ingegnere Arturo Cauli, cittadino del Vastese.