X
venerdì 14 Marzo 2025
Cerca

Programma Gol in Abruzzo: “Oltre 1 anno di rinvii e zero trasparenza, uno spreco di denaro”

VASTO. Ben 13 mesi di rinvii, troppi corsi, pochi iscritti, e goffi tagli dell’ultimo minuto.

La gestione del “programma GOL” in Abruzzo finisce sotto la lente d’ingrandimento dopo la sospensione dei corsi fino a data da destinarsi.

La denuncia arriva direttamente dal vastese L.S., che ha raccontato la propria, tormentata, esperienza personale, dopo aver sostenuto il primo colloquio per l’inserimento nel programma.

 “Il programma Gol è un’azione di riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5, Componente 1) per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro.

Dispone di risorse pari a 4,4 miliardi di euro. Elemento costitutivo della riforma Gol, da cui dipendono i finanziamenti Ue, è la definizione di milestone e target. Entro il 2025 coinvolgerà 3 milioni di beneficiari, di cui 800.000 in attività formative, 300.000 delle quali relative alle competenze digitali.

[…] Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è titolare del programma Gol.” (www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/occupazione/focus/pagine/programma-gol

“Il programma “GOL” nasce con la Legge di Bilancio 2021, che ha stanziato le risorse per istituire l’apposito fondo poi attuato con il Decreto 5 novembre 2021. Si tratta del “Fondo per l’attuazione di misure relative alle politiche attive rientranti tra quelle ammissibili dalla Commissione europea nell’ambito del programma React EU“. Poi, a seguito di diversi interventi integrativi e di modifica, la Legge di Bilancio 2022 ha esteso i vantaggi del programma GOL anche ai lavoratori autonomi con partita IVA e ha rafforzato il sistema di formazione con l’aiuto di amministrazioni locali, soggetti pubblici e privati e Enti di vario genere.

La Legge di Bilancio 2024 invece ha confermato la misura anche per il 2024, ha rifinanziato il programma, legandolo a misure come il Supporto Formazione e Lavoro (attivo dal 1° settembre 2023) e all’Assegno di Inclusione, che dal 2024 ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza.

 Tale programma viene gestito dalle regioni, quindi tramite i centri per l’impiego dei propri comuni che gestiscono la selezione prima e l’iscrizione dopo. Chi rispetta i requisiti viene assegnato ad uno tra vari percorsi previsti, due dei quali consistono in corsi di formazione finanziati.

 L’elenco di questi corsi era decisamente ricco ed interessante. 

Purtroppo era consentito l’inizio di questi corsi con un minimo di soli 4 iscritti: risulta chiaro ai più come, con un numero così alto di corsi attivati con un minimo così basso di iscritti, non poteva non ottenersi un costo troppo elevato rispetto la formazione prodotta, quindi una pessima gestione dei fondi a disposizione ed il loro prematuro esaurimento.

 Difatti, a settembre 2023, i centri per l’impiego abruzzesi dovevano oramai confermare a tutti i cittadini coinvolti che i corsi erano stati sospesi fino a data da stabilirsi, rinviando a novembre/dicembre ogni appuntamento relativo alle iscrizioni. Da quel momento, fino alla data di questa email, le istruzioni ricevute dal centro per l’impiego sotto indicazione della Regione, consistono esclusivamente nel rinvio al mese successivo.

 Parlando della mia esperienza personale, dopo i primi mesi dal mio primo colloquio per l’inserimento nel programma GOL (settembre 2023) ho preferito continuare a chiedere aggiornamenti tramite email, anzichè recarmi fisicamente nel CPI del mio paese; da qui la lunga lista di risposte (una per mese) che dapprima rinviavano in generica attesa di novità, successivamente e finalmente in vista della tanto attesa ripresa. Siamo ad ottobre 2024, 13 mesi di rinvii mensili.

 Ad aprile ricevetti una email da parte di una delle agenzie che avrebbero erogato il servizio e che avevo personalmente contattato per ricevere informazioni, la quale mi confermò che a maggio sarebbero ripresi i corsi ad un minimo di 8 iscritti, ricevendo anche una brochure aggiornata: chiedendo conferma al CPI, non risultava però ancora nessuna data certa.

 Nella mia ultima email di settembre chiesi al CPI chi, della Regione, stava girando loro queste disposizioni (ovvero rinviare puntualmente al mese successivo); o comunque, in virtù del diritto alla trasparenza, chi ed a quale titolo affermava che i corsi stessero per riprendere, ogni mese, senza poi motivare l’ennesimo rinvio. Questa fu l’unica email che non ricevette risposta.

 Contattando alcuni consiglieri di un partito dell’opposizione (le email dirette al Consiglio Regionale hanno ricevuto solo conferma di avvenuta ricezione e di smistamento agli uffici competenti, nulla più), è stato comunicato che a luglio c’era stata una riunione su questo punto, da cui la conferma che i corsi erano in procinto di ripartire; lo stesso assessore Tiziana Magnacca lo aveva effettivamente confermato in un comunicato stampa diffuso il 10 luglio.

 Solo pochi giorni fa (a tre mesi da quel comunicato) ho ricevuto nuovamente una email dall’agenzia erogatrice dei corsi, che ne annuncia finalmente l’inizio a breve; come da copione, chiedendo conferma al CPI non ho ricevuto la risposta sperata.

 Se in politica è richiesta trasparenza, questa è imprescindibile nella gestione di fondi pubblici a suo carico; ci troviamo invece nella situazione per la quale ad ogni comunicato contenente buone notizie, non segue nulla che spieghi il perchè la realtà dei fatti resti puntualmente la stessa. Aggiungo come sarebbe auspicabile, al dilà dello scontato motivo di opportunità (inteso come moralmente ed eticamente preferibile), un doveroso rispetto verso cittadini che sono stati parcheggiati in permanente attesa di un servizio a loro rivolto e per loro finanziato: mi sembra chiaro che la possibilità di un corso in procinto di iniziare, non venga valutata allo stesso modo rispetto un altro che invece potrebbe riprendere solo a distanza di mesi. Non quando la stessa decisione di rimettersi in gioco riprendendo lo studio (sospendendo altri impegni e progetti) è resa difficile proprio in quanto scelta ad un bivio che riguarda il lavoro, in età anche avanzata.

 Sempre in tema di trasparenza, a nulla servirono le richieste di chiarimenti anche da parte di politici e giornalisti che hanno ritenuto non sufficiente procedere ad un taglio dei corsi in vista di un nuovo catalogo, senza prima rispondere della errata gestione dei fondi utilizzati.

 Proprio riguardo questi tagli, ho qui allegato vecchia e nuova brochure dei corsi. Se i primi offrivano un’ampia possibilità di formazione e preparazione a reali sbocchi lavorativi secondo le vigenti richieste di mercato, ora si scopre che è stato ritenuto più utile inserire un corso per “operatore ecologico” (?) rispetto quello oramai rimosso per “segretaria di amministrazione”. Difficile anche immaginare quanto possa essere più alta oggi rispetto al 2023 la richiesta per esperti di “valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici” rispetto a tecnici di “sistemi informativi aziendali”, altro incomprensibile cambio tra i vari che si notano confrontando le due brochure. 

 Non perdo tempo con uno stucchevole racconto di cosa possa comportare per qualcuno in età non più giovanissima, aver preso una decisione sbagliata che ha influito su questo ultimo anno. Aver puntato sul treno sbagliato, aver perso quello oltre gli altri oramai partiti, è qualcosa che riguarda la vita personale e consapevole del singolo. Vedere invece l’ennesimo esempio di come una pessima politica possa sprecare denaro destinato a cittadini dei quali io non sarei in fin dei conti nemmeno l’esempio di più cruciale difficoltà, è una questione dal peso decisamente maggiore. Rende necessario mantenere sotto i riflettori la problematica, così che non si vada a spegnere tutto dopo i flash delle foto sui bei sorrisi dei grandi annunci ed ai tagli di nastro inaugurali”.