lunedì 17 Febbraio 2025
Cerca

Ecoreati, i dati di Legambiente: “Abruzzo e Vastese non più isola felice”

VASTO. L’Abruzzo non è un’isola felice sul fronte dei reati ambientali, né tantomeno sembra esserlo il Vastese.

A tracciare un quadro di sintesi è il nuovo report di Legambiente “Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia” (edito da Edizioni Ambiente), nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione. Dati e contenuti sono stati condivisi ieri nell’incontro organizzato nella sala “Aldo Moro” di Corso Italia da Legambiente Abruzzo, con il Patrocinio del Comune di Vasto, dal titolo “Trentennale del Rapporto Ecomafia di Legambiente. Storie e numeri”, moderato da Michele Ciffolilli, Legambiente Vastese.

“Numeri che testimonianoha sottolineato tra le altre cose il vicepresidente di Legambiente Abruzzo Gianluca Casciato l’aumento dei reati ambientali rispetto all’anno precedente. In Italia dove le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro. Reati che sono saliti del 15,6 per cento, 1 ogni 15 minuti per ben 8 miliardi di fatturato mentre lo Stato incassa solo 6 milioni dalle sanzioni. L’Abruzzo è al 13esimo posto nella classifica dei reati ambientali aumentati del 4 per cento: 1.235 i reati, 1.205 le persone denunciate. La maglia nera è di Pescara, al 19esimo posto, 29 per la provincia di Chieti, 50 per L’Aquila e 64 per Teramo. Sono invece 465 i reati in Abruzzo legati al cemento illegale. Sul fronte dei rifiuti si conta il 66 per cento in più rispetto all’anno precedente. Le grandi organizzazioni hanno capito che c’è business anche a causa anche dei costi eccessivi dello smaltimento”.

A tracciare un bilancio sul Vastese sono stati il comandante del nucleo carabinieri forestali di Vasto Riccardo Fusaro e il comandante del Circomare Rossella D’Ettorre. Quest’ultima in particolare ha detto: Gli ecoreati sono ancora più grandi di quelli che possiamo immaginare o leggere attraverso stessi dati. Con la nostra azione di controllo l’anno scorso nella zona del Vastese abbiamo monitorato frantoi, ditte di verniciatura e industrie e 9 sono state in totale le sanzioni emesse per un importo di 5mila euro ciascuna. Se all’attività di repressione non aggiungiamo quelle di sensibilizzazione l’anno prossimo avremo dati peggiori. Una prevenzione giornaliera che portiamo avanti con Arta e forestali, nonché con l’utilizzo di tecnologie come droni e telerilevamento”.

Presente al tavolo Francesco Chiavaroli, direttore dell’area tecnica di Arta Abruzzo: “La normativa è complicata per un’attività altrettanto complessa a partire dal codice dell’ambiente. Un giro di boa c’è stato, certo i numeri dei reati descritti da Legambiente non meravigliano. Grazie all’azione di Legambiente il Governo ha approvato il decreto ambientale per l’istituzione degli ispettori ambientali di Arta che saranno al fianco dei comuni sul fronte dei controlli ambientali. Ispra che è la nostra capofila sta organizzando corsi di formazione per le nostre agenzia. Due saranno le unità a disposizione per attività di controllo postumo, ma tanto fa e deve fare la nostra agenzia per la formazione e la collaborazione sulle scelte intraprese dagli enti locali”.

Dalla macro-criminalità all’azione locale di contrasto ai reati contro l’ambiente, a parlare sono stati il sindaco Francesco Menna e l’assessore all’Ambiente Gabriele Barisano: “È Reato non raccogliere LE deiezioni, buttare le cicche di sigaretta dal finestrino e abbandonare i rifiuti nelle discariche abusive per la cui bonifica spendiamo risorse economiche notevoli nonostante la città si sia dotata di un’isola ecologica. Intendiamo inasprire le sanzioni e con il comandante della polizia locale stiamo facendo un lavoro per aggiornare il regolamento in questo senso”.