mercoledì 5 Febbraio 2025
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Carenza idrica: situazione precaria a Vasto e nel Vastese, Prefetto convoca riunione

VASTO E IL VASTESE. Situazione ancora all’insegna della precarietà quella che Vasto e i paesi dell’entroterra si trovano a vivere sin da inizio estate a causa della carenza idrica. La neve scesa nell’ultimo mese non sembra dare sollievo a breve termine, si dovrà attendere il suo scioglimento affinché le sorgenti possano riempirsi d’acqua. A soffrire durante le festività natalizie sono state soprattutto le comunità dell’entroterra con importanti disagi a Furci, Gissi (dove è mancata nei giorni caldi del 23, 24 e 25) e Monteodorisio. In queste aree oltre l’80 per cento dei metri cubi di acqua erogati non sono sufficienti a riempire le cisterne soprattutto a causa della vetustà delle tubature e delle continue rotture delle giunture difettose che portano a conseguenti interruzioni per motivi di riparazione (Leggi). Alcune famiglie non hanno nemmeno a disposizione le autoclavi come accade a San Buono dove non tutte le abitazioni del centro storico hanno spazio disponibile per accoglierle. Pressanti le richieste di chiarezza da parte di sindaci, tra cui spicca la battaglia di Filippo Marinucci, primo cittadino di Casalbordino (Leggi), e Catia Di Fabio, di Monteodorisio, che in questi giorni ha intenzione di chiedere ufficialmente il rendiconto della situazione sulla disponibilità idrica.

Il vice prefetto Valentina Italiani ha sollecitato recentemente il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe, per conoscenza il vice presidente della Giunta Regionale e assessore con delega al Sistema Idrico Emanuele Imprudente, ad attivarsi con urgenza (Leggi). E la mattina del 9 gennaio ha convocato nella sala della protezione civile gli enti preposti, tra cui la Sasi, per “esaminare la situazione conseguente al perdurare della carenza idrica nella provincia, anche in relazione alle criticità segnalate dai sindaci”.

Sarà l’occasione per verificare lo stato dell’arte in proiezione della primavera rispetto alle risorse idriche incamerate nell’acquedotto del Verde e nella diga di Chiauci che servono il territorio, nonché per raccogliere dati sulla risorsa data ad Arap e al Consorzio di Bonifica Sud.

“Il problema della crisi idrica – sottolinea il sindaco di Vasto e presidente della provincia Francesco Mennaè legato ai mancati investimenti degli ultimi 70 anni. Nel 2017 Vasto e San Salvo inaugurarono un tavolo permanente presso la prefettura di Chieti ricevendo da Luciano D’Alfonso un finanziamento per l’efficientamento idrico, del totale di oltre 3milioni di euro, nonché mettendo a disposizione 20 milioni di euro per l’ampliamento della diga, di cui 10 provenienti dalla regione Molise. A quel punto si sperimentò il cosiddetto ‘modello Vasto’ messo a punto da un ingegnere di Padova e che divise la città in oltre 30 distretti. Le linee sono state computerizzate permettendo di trovare il problema in modo da poterlo risolverle in maniera chirurgica. Si è registrato così un efficientamento della risorsa idrica di oltre il 20 per cento tanto che quartieri come Pagliarelli sono stati costretti a mettere un riduttore di potenza. Questo modello, entrato in vigore nel 2019-2020, è diventato una buona pratica per tutto l’Abruzzo e per tutti i 6 enti deputati alla gestione, dato che ad avere questo problema non è la sola Sasi. Grazie al Pnrr pare che debbano arrivare oltre 70milioni di euro per la crisi idrica”. Un’ingente cifra, dunque, che però dovrà essere distribuita alle sei società abruzzesi dall’Ersi (ente regionale per il servizio idrico) che le coordina e che si occuperà della programmazione.

Lea Di Scipio