VASTO E IL VASTESE. “Ringrazio il gigantesco lavoro portato avanti dal Prefetto Gaetano Cupello. Dalla riunione è uscito un quadro chiaro su quali sono gli investimenti in itinere e quelli da fare, naturalmente ribadendo l’importanza dei ruoli di Ersi (Ente regionale per il servizio idrico) e Regione Abruzzo nel far arrivare risorse europee, statali e regionali”. A dirlo a margine del maxi vertice che si è svolto stamani nella sala della protezione civile del palazzo di corso Marrucino a Chieti è il presidente della provincia e sindaco di Vasto Francesco Menna. Un incontro cui sono stati convocati la Regione (in videoconferenza il vice presidente Emanuele Imprudente) i sindaci di Chieti, Casoli, Cupello, Casalbordino, Francavilla, Ortona Furci, Lanciano, Monteodorisio, San Giovanni Teatino, San Salvo e Vasto, insieme ad Asl, Ersi (Ente regionale per il servizio idrico), Arap (Azienda regionale attività produttive), protezione civile, Consorzio di Bonifica Sud, Sasi (Società che gestisce il servizio idrico integrato di 92 comuni del Chietino) e Aca (Azienda consortile acquedottistica) per fare il punto della situazione sulla crisi idrica. Scarsità delle risorse (la neve di questo ultimo mese deve ancora sciogliersi per riempire le sorgenti) e la vetustà delle tubature che causano la dispersione di acqua sono stati al centro dell’animato dibattito. I fondi cui si riferisce Menna e che dovranno essere distribuiti da Ersi ai sei Enti gestori del servizio idrico integrato (Aca, Cam, Gran Sasso Acqua, Ruzzo Reti, Saca e Sasi), ammontano a 770 mila euro e sono finalizzati all’aggiornamento, miglioramento e prima attuazione dei Piani di emergenza idrica cui sono preposti gli Enti. Meno fiducioso il primo cittadino di Casalbordino Filippo Marinucci (Leggi) che continua a denunciare la “cattiva gestione” di Sasi: “Il prefetto ha recepito il grido d’allarme di noi cittadini ed è stato fino alla fine dalla parte di noi sindaci. Il presidente Basterebbe ha passato in rassegna le opere fatte ma io ho ripetuto che il mio paese è passato da una situazione di quasi normalità a una disfunzionale e non ne comprendo ancora le ragioni tecniche. La società è stata così chiamata a giustificare le varie chiusure e aperture con concretezza dei fatti e non solo dicendo che l’acqua manca. Sasi dovrà darci motivazioni chiare anche su quanta acqua c’è nei serbatoi perché non dobbiamo essere noi sindaci a verificarlo con le asticelle. È stato anche ribadito che i lavori devono essere effettuati durante le ore di chiusura e non di apertura per evitare ulteriori interruzioni, ma su questo Basterebbe non ha dato una risposta chiara”. Più acqua a disposizione in metri cubi al secondo, ma più chiusure rispetto a quest’estate e una dispersione che supera l’80 per cento, questo il punto sottolineato ancora una volta dal sindaco di Furci Fabio Di Vito: “Chiediamo un trattamento più equo rispetto ai centri maggiormente urbanizzati. Sappiamo che in sette delle nostre strade ci sono delle perdite e auspichiamo che si intervenga il prima possibile per risolvere definitivamente questi problemi. È inutile fornire acqua e aumentarne la portata se è destinata a disperdersi quasi completamente”.
Lea Di Scipio