VASTO. “Non bisogna avere timore di imbattersi nella fauna selvatica, anzi, in pochi riescono davvero a comprendere la fortuna che il nostro territorio ha nell’ospitare esemplari che in Italia sono considerati di pregio”.
A dirlo è Andrea Mazzatenta, docente presso il Dipartimento di Scienze dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti – Pescara. Con lui siamo tornati ad affrontare il tema della presenza dei selvatici a Vasto e nel Vastese, ad una settimana dall’ennesimo avvistamento di un lupo a Vasto Marina.
Giovedì scorso, infatti, nella parte finale a sud di viale Dalmazia e nelle adiacenze della riserva naturale, i carabinieri che perlustravano quella zona avevano consigliato ad un uomo che passeggiava con i suoi cani di allontanarsi perché poco prima avevano visto un grosso lupo (Leggi).
E allora, come comportarsi se ci si dovesse imbattere in uno di questi esemplari? Bisogna avere paura? La risposta per il professore è un deciso “no”.
“Il consiglio – sottolinea Mazzatenta – è quello di mantenere la calma e andare via. Soprattutto evitare di avvicinarsi per curiosità o trasportati dalla voglia di scattare una fotografia o anche semplicemente di volerlo vedere da più vicino. Bisogna restare a distanza e andare via soprattutto se si ha la percezione che il lupo o l’animale selvatico in generale ci abbia notato o fissato più volte. Se si è in compagnia di un animale domestico, il consiglio è sempre quello di indietreggiare e allontanarsi, bisogna evitare di far abbaiare il cane e non bisogna strattonare il guinzaglio. Mai prendere in braccio i cani, né i propri bambini, qualora si sia in loro compagnia, perché l’animale predatore lo interpreterebbe come un segno di debolezza e di esposizione alla predazione. Bisogna mettere il proprio figlio o cane dietro le proprie gambe e indietreggiare con calma, sempre guardando l’animale e mai sfidandolo. Istrice, cinghiale, capriolo, ma anche in mare con il delfino. Questi sono solo alcuni esempi di fauna selvatica presente sul nostro territorio e con cui dobbiamo adottare questi comportamenti perché gli animali quando sono in stato di difficoltà fisica o in riproduzione possono avere delle reazioni”.
Il primo consiglio è dunque quello di rispettare l’animale al fine di stabilire una serena convivenza, laddove l’animale stesso non deve percepire l’uomo come un pericolo. Il lupo d’altronde, come ribadisce Mazzatenta, è lo “strumento ecologico per eccellenza nel contenere il numero di cinghiali. A Vasto infatti sono quasi del tutto spariti grazie all’attività di questo predatore e non a quella antropica. La popolazione lupina di Vasto, in base alle ultime stime, conta circa 20 esemplari che hanno diminuito drasticamente quella degli ungulati, soprattutto degli striati (cuccioli di cinghiale). Più si riduce il numero dei cinghiali, però, più si sottrae disponibilità alimentare al lupo che potrebbe a quel punto essere attratto da altre fonti come i rifiuti, avvicinandosi sempre i più ai centri abitati o minacciando gli animali domestici in casi di estrema fame, scatenando così un nuovo conflitto antropico”.
Lea Di Scipio