ABRUZZO. “Esprimo apprezzamento a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che ieri ha gestito al meglio, con grande professionalità e molto sangue freddo, la grave rivolta dei detenuti nel carcere San Donato di Pescara. Ed è un ottimo segnale quello lanciato dal DAP, che ha immediatamente trasferito i sessanta detenuti rivoltosi”.
Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Sono stati dei veri professionisti della sicurezza in merito alla gestione del grave evento critico i colleghi del Reparto della Casa circondariale di Pescara e quelli chiamati a supporto, provenienti da altre carceri delle Regioni vicine. Fondamentale è stato anche il contributo fornito dal personale del Gruppo intervento operativo del Corpo, il G.I.O., nato per essere al fianco e non lasciare mai più soli gli uomini e le donne dei reparti di Polizia penitenziaria degli istituti nei momenti più difficili e gravi”.
Capece ricorda che il G.I.O. è nato sull’esperienza del modello dell’ERIS francese, il reparto antisommossa istituito oltralpe da diversi anni che ha fatto registrare un abbattimento del 90% degli eventi critici gravi, ed evidenzia che “la collaborazione e l’interazione operativa di tutti loro è stata fondamentale per la risoluzione della rivolta di Pescara, confermando come fermezza, consapevolezza, professionalità, generosità e umanità siano il tratto distintivo che rende unico il Corpo di Polizia Penitenziaria nel panorama delle forze dell’ordine”. “Anche l’immediato trasferimento dei rivoltosi da parte dell’Amministrazione Penitenziaria è stato importante”, conclude Capece, che auspica “l’imminente inserimento nei Reparti del Corpo della figura del negoziatore, un nuovo profilo professionale specializzato incaricato di intervenire in situazioni di emergenza all’interno delle carceri, come rivolte, sommosse o altre azioni pericolose da parte di detenuti. L’obiettivo principale deve essere quello di prevenire l’escalation dei conflitti e ridurre al minimo i rischi per l’incolumità degli agenti, degli operatori e dei detenuti stessi”.
“I primi giorni del mese di marzo, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, sarà a Pescara per fare il punto della situazione sul sistema carcerario abruzzese”. Lo annuncia il deputato pescarese di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, che lo ha prontamente contattato a seguito della morte di un detenuto, e della successiva rivolta, nell’istituto penitenziario San Donato. “Durante l’incontro con il sottosegretario – fa sapere l’Onorevole – mi è stata ribadita la chiara volontà del governo di continuare ad affrontare con fermezza le criticità delle carceri italiane e abruzzesi affinché vengano ripristinati legalità e sicurezza. Sullo specifico caso di Pescara – riferisce ancora Testa – Delmastro ha evidenziato come abbia ben funzionato il Gruppo di Intervento Operativo (GIO), un reparto altamente specializzato messo in campo dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per sedare sommosse e azioni violente nei penitenziari italiani, istituito nel 2024 proprio dal governo Meloni. Un’operazione – va sottolineato – che ha permesso di far rientrare l’emergenza in tempi ragionevoli e senza ulteriori pericoli per detenuti, personale e familiari presenti in quel momento. La visita del sottosegretario alla Giustizia sarà l’occasione per incontrare i direttori delle case circondariali regionali”, conclude Testa.
Una lettera al Garante dei detenuti Monia Scalera per chiedere di andare insieme a visitare le carceri abruzzesi, a cominciare da quella di Pescara, dove ieri mattina un detenuto si è tolto la vita e subito dopo è scoppiata una rivolta, durante la quale è stato appiccato un incendio. E ciò per comprendere meglio le problematiche che affrontano tutti coloro che vivono quotidianamente quelle realtà e, quindi, intervenire. A scriverla i consiglieri regionali della Lega, Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti. “Le notizie che arrivano negli ultimi giorni dalle carceri abruzzesi – sottolineano – destano non poche preoccupazioni tra aggressioni ai danni degli agenti della polizia penitenziaria, gesti autolesionisti da parte dei detenuti, proteste varie, suicidi. L’ultimo eclatante episodio, lunedì, nella casa circondariale di San Donato a Pescara. Alla luce di questa situazione e per comprendere più approfonditamente difficoltà e problematiche, abbiamo chiesto oggi all’avvocato Scalera di accompagnarci a visitare le nostre carceri, a iniziare proprio da quella del capoluogo adriatico. In questo modo potremo valutare lo stato delle strutture, dei luoghi di lavoro e di detenzione per poi riportare le esperienze maturate ai nostri rappresentanti nazionali. Considerata la gravità dei fatti, come abbiamo già detto, stiamo seguendo inoltre con attenzione l’attuazione dei provvedimenti di recente approvati dal governo. Misure – fanno presente – volute proprio dalla Lega e contenute in un disegno di legge di conversione del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, approvato dalla Camera in via definitiva il 7 agosto 2024. Fra le altre cose, prevedono l’assunzione di personale di polizia penitenziaria e di dirigenti e medici penitenziari; la semplificazione del procedimento per la concessione della liberazione anticipata; l’istituzione del Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria; l’aumento del numero di colloqui telefonici consentiti ai detenuti”.