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giovedì 13 Marzo 2025
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Olly con “balorda nostalgia” vince il 75° Festival di Sanremo

SANREMO. A Vincere il 75° Festival di Sanremo è Olly con “balorda nostalgia”, all’anagrafe Federico Olivieri, genovese nato nel 2001. Al secondo posto la rivelazione di questo festival al suo esordio Lucio Corsi con “Volevo essere un duro”. Al terzo posto, meritato, per l’esordio di Brunori Sas con “L’albero delle noci”.  Al quarto Fedez, al quinto Simone Cristicchi.

 Nella serata finale del Festival di Sanremo fischi all’Ariston per il settimo posto di Achille Lauro e il sesto di Giorgia, in gara rispettivamente con le canzoni ‘Incoscienti giovani’ e ‘La cura per me’. Giorgia vince il premio TIM, pubblico in delirio, standing ovation e tutti gridano “hai vinto”. “E’ la vera vittoria” le dice Carlo Conti. “Dopo tutti questi anni – dice Giorgia – ha valore inestimabile. Non so se lo merito ma vi ringrazio con tutto il mio cuore”, la cantante visibilmente commossa, forse un po’ delusa. Ricordiamo che Giorgia quest’anno festeggia i 30 anni di carriera.

A conclusione di questo Festival possiamo fare alcune riflessioni: Carlo Conti più volte hai detto ‘non mi interessa fare confronti’, ‘io penso solo a pedalare’. Facile se già dalla prima sera hai sbancato, ottenendo un risultato in cui forse neppure tu credevi alla vigilia. Facile se scopri che la bici è a pedalata assistita e si va solo in discesa. Senza per forza finire alle 3 di notte. Otto anni dopo l’ultima volta, Conti è tornato a casa, dimostrando che “less is more”.
Che dire di Alessandro Cattalan? Prove generali per il futuro? Lui assicura di no. Di certo è uno dei volti Rai che potrebbe entrare in un prossimo ballottaggio. Parlantina a mille, con lui si potrebbe andare a letto presto! Un’ottima ragione per augurargli il ritorno all’Ariston quanto prima. Alessia Marcuzzi? Boh?! Aveva annunciato che avrebbe improvvisato… chi poteva immaginare che improvvisamente si sarebbe messa ad abbracciare chiunque le capitasse a tiro. Un po’ sagra di paese, un po’ pesce fuor d’acqua, ha scambiato il palco dell’Ariston con quello del Festivalbar. E il risultato non è dei migliori. Il punto di vista è chiaro: questo non è il festival del pietismo, ma del coraggio. Dopo Bianca Balti, a parlare di malattia e sofferenza in chiave positiva è il giocatore della Fiorentina Edoardo Bove che a 22 anni si è trovato faccia a faccia con la morte. Porta tutta la freschezza della sua giovinezza, con una consapevolezza che tanti suoi coetanei non hanno. Parole semplici ma efficaci per raccontare la fragilità, fisica ma anche psicologica. Cuor di leone.

Come ogni anno il Festival regala emozioni confermando il suo ruolo di specchio della società italiana, riflettendo le sue diversità, polemiche e passioni. Nonostante le critiche su alcuni aspetti, l’evento ha mantenuto la sua capacità di unire il pubblico attraverso la musica e l’intrattenimento. Ogni edizione ci lascia qualcosa su cui riflettere, che si tratti di una canzone che ci tocca profondamente o di un gesto che fa discutere. Ma, alla fine, è proprio questo il bello: riuscire a far parlare, emozionare, e magari, anche a scuotere il pubblico.                                                                  

Premi

Sezione Campioni

Rappresentante designato dell’Italia all’Eurovision Song Contest 2025: OLLY

Premio della Critica “Mia Martini” sezione Campioni: Lucio Corsi con Volevo essere un duro

Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo: Brunori Sas con L’albero delle noci

Premio Sala Stampa Radio–TV–Web “Lucio Dalla” sezione Campioni: Simone Cristicchi con Quando sarai piccola

Premio Lunezia per il valore emozionale: Simone Cristicchi con Quando sarai piccola

Premio “Giancarlo Bigazzi” alla miglior composizione musicale: Simone Cristicchi con Quando sarai piccola

Premio TIM: Giorgia con La cura per me

Savino Sarno