domenica 9 Marzo 2025
Cerca

Artigianato: oltre 19mila imprese femminili nelle province di Chieti e L’Aquila

CHIETI. Nel 2024, nelle province di Chieti e L’Aquila, sono 19.328 le imprese a conduzione femminile, pari ad oltre il 20% del totale delle imprese. Di queste, 2.991 sono imprese artigiane. L’Abruzzo è la regione italiana con la più alta quota di imprenditoria artigiana femminile, pari al 22,4%, mentre la provincia di Chieti è la seconda in Italia.

È quanto emerge, alla vigilia della Giornata internazionale della Donna, da un approfondimento del Centro studi di Confartigianato Chieti L’Aquila, che parla di “un segno tangibile di un trend in crescita” che, negli ultimi anni, ha visto un incremento sia delle imprese femminili totali sia di quelle artigiane.

L’indagine, condotta su dati della Confederazione nazionale e di Unioncamere-Infocamere, rileva che nella provincia di Chieti le imprese a conduzione femminile sono 12.156 (28,1% del totale, terzo posto in Italia), mentre le imprese artigiane femminili sono 1.752 (23,4%, seconda posizione). Nella provincia dell’Aquila, invece, le imprese femminili sono 7.172 (24,4% del totale, 25ª posizione), mentre quelle artigiane sono 1.239 (20,1%, 15ª posizione).

A livello regionale, in Abruzzo le imprese a conduzione femminile sono 36.568 (25,3% del totale, terzo posto in Italia), mentre le artigiane femminili sono 6.053 (22,4%, primo posto in Italia).

“I dati elaborati dal nostro Centro studi dimostrano che l’imprenditoria femminile, oltre a contribuire in modo significativo all’occupazione, è anche un motore fondamentale per lo sviluppo futuro dei nostri territori”, afferma Erika Liberati, presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Chieti L’Aquila.

“Le imprenditrici, però, devono fare i conti con la carenza di politiche a favore dell’occupazione femminile e con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Da questo punto di vista serve una svolta. Basta con gli interventi-spot: il futuro del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili”.

Liberati sottolinea inoltre l’urgenza di affrontare problematiche comuni con i colleghi uomini, come fisco, burocrazia, accesso al credito e infrastrutture, per consentire a tutte le imprenditrici di crescere e prosperare.

“Chiediamo alla politica di ascoltare le nostre ragioni e di investire in un concreto sostegno all’imprenditoria femminile, affinché diventi davvero un pilastro della politica economica del nostro Paese”, conclude.