ABRUZZO. Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, questa mattina, è intervenuto a Lanciano, nei locali dell’ex officina storica della Sangritana in occasione dell’evento “Nasce Binaria. La strada ferrata incontra le due ruote”, un nuovo modello di mobilità sostenibile che collega la via Verde alle aree interne.
“C’era qualche perplessità del Ministero dell’Ambiente che non voleva destinare i fondi per l’abbattimento della CO2 alla realizzazione della pista ciclabile che collegherà San Vito a Castelfrentano – ha ricordato Marsilio – ma noi abbiamo affrontato la discussione ed abbiamo finito per vincere la battaglia visto che il Ministero ha riconosciuto che il nostro progetto era più che corretto tanto è vero che lo stanno riproponendo anche in altri luoghi. Per abbattere la CO2 – ha detto il Presidente – non c’è niente di meglio che spostare la mobilità su quella sostenibile e la bicicletta è senz’altro la regina di questo tipo di mobilità”.
Il Presidente ha poi spiegato che “come è già accaduto per la Via Verde della Costa dei trabocchi, un tratto ferroviario non più utilizzato diviene una struttura di base per realizzare rapidamente ad un costo, anche questo, sostenibile, una nuova pista di 23 chilometri che arricchirà l’offerta turistica e non solo. L’obiettivo – ha concluso – è quello di creare le condizioni per sognare e avere l’ambizione di ospitare grandi eventi. Non resta, quindi, che mettersi al lavoro e, al massimo, in un anno e mezzo a partire da oggi, presumibilmente per la fine del 2026, se non si finirà prima, potremmo pensare di inaugurare questa nuova opera”.
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il presidente Tua Gabriele De Angelis, ed il consigliere regionale con delega alla Tutela del Paesaggio e Patrimonio, Nicola Campitelli.
“Quando nel 2023 ho presentato un’ idea, il progetto ‘Binaria‘, insieme al presidente Marco Marsilio, in pochi pensavano avesse le gambe per camminare, invece l’abbiamo letteralmente messo su di una bici e fatto correre”. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, delegato alla Tutela del Paesaggio, Nicola Campitelli, torna ad evidenziare l’importanza della prima pista ciclabile realizzata sui binari dell’ex tracciato ferroviario che dalla costa dei trabocchi arriva fino alle aree interne, all’indomani della presentazione del progetto di fattibilità tecnico-economica che, entro qualche settimana, darà il via al bando di gara. “Tutto nasce – ricorda Campitelli – quando mi sono accorto che erano bloccati al Ministero dell’Ambiente, da decenni, diversi milioni di euro per interventi utili ad abbassare le emissioni di Co2. Con determinazione e concretezza abbiamo convinto il MASE in merito alla strategicità del nostro progetto che oggi diventa un modello di riferimento per altre regioni. Questa infrastruttura – commenta il Consigliere – non è solo una pista ciclabile ma una autentica architettura ambientale in grado di collegare la nostra costa, che rappresenta un mondo produttivo importante della nostra regione, con le aree interne. Un’opera, dunque, che determinerà infinite occasioni di sviluppo e risolverà anche diverse problematiche territoriali radicate. Ad esempio – spiega – a San Vito ci sarà la possibilità di creare un hub intermodale dove metteremo a sistema le diverse modalità di trasporto: ferro-gomma con le bici con la mobilità dolce; per la città di Lanciano saranno risolte alcune criticità, penso al collegamento tra il quartiere Santa Rita con il centro, dove la pista aumenterà la sua larghezza fino a 4 metri, permettendo il transito anche dei mezzi elettrici. ‘
Binaria’ – prosegue Campitelli – nel suo primo lotto, che ho finanziato con 7.5 milioni di euro, si estenderà per 23 km partendo da San Vito Chietino fino a Castel Frentano, attraversando i comuni di Rocca San Giovanni, Treglio e Lanciano. Sono previste le realizzazioni di ciclostazioni attrezzate, nelle ex strutture delle fermate ferroviarie, offrendo diversi servizi e punti informativi. Secondo i tecnici, i tempi di realizzazione previsti sono di 360 giorni lavorativi. Il progetto ha un’idea di sviluppo più ampia con il collegamento della tratta Ortona – Orsogna e tra Castel Frentano e Archi, snodo per la Val di Sangro e quindi Fossacesia e anche Castel di Sangro. Diamo nuova vita all’ex tracciato della Sangritana, senza rimuovere i binari. Insieme al progetto di recupero della Val di Foro e del fiume Foro, che ho già finanziato, finalmente vengono recuperati luoghi abbandonati, riqualificato l’ambiente, valorizzando il territorio. Sono questi i progetti che ci piacciono e su cui continueremo a lavorare: migliorano il territorio e creano nuove opportunità per il nostro turismo e la nostra economia. Progetti – conclude Campitelli – non di facile realizzazione ma che godono di una autorevolezza riconosciuta sui Tavoli nazionali”.