Cavallari e Menna: “Le nostre preoccupazioni trovano conferma”
ABRUZZO. “L’aumento dell’addizionale Irpef rappresenta l’ennesima dimostrazione del totale fallimento dell’azione politica di un governo regionale di centrodestra che, in sei anni, ha disastrato la nostra regione fino a chiedere agli abruzzesi di versare lacrime e sangue per mettere una pezza ai danni da loro prodotti”, dichiarano i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini e Francesco Taglieri, anche capogruppo in Consiglio regionale, che accolgono l’invito delle sigle sindacali a scendere in piazza per protestare contro l’aumento delle tasse qualora lunedì fosse confermata da una delibera di Giunta.
“Invece di agire di risollevare una situazione drammatica, Marsilio e la sua maggioranza assestano l’ennesimo colpo che gli abruzzesi incasseranno in pieno volto. Un aumento delle tasse che, è bene ribadirlo a gran voce, non corrisponderà a un miglioramento della qualità dei servizi esistenti oppure contribuirà alla nascita di nuovi dal momento che servirà, invece, ad arginare l’emorragia nelle casse di Regione Abruzzo per i danni prodotti da questa maggioranza di centrodestra. Il governo Marsilio, in questi sei anni, ha creato un disavanzo economico strutturale di sempre più difficile risoluzione e, dopo averlo negato fino allo sfinimento, adesso si è visto costretto ad ammettere il proprio fallimento per correre ai ripari. Peccato, però, che l’incompetenza e l’incapacità di questa maggioranza la paghino tutti gli abruzzesi, dapprima illusi con la promessa di rendere la nostra regione una sorta di Valle dell’Eden e poi riportati pesantemente con i piedi per terra con un drastico aumento delle tasse che si aggiunge a numerose altre azioni politiche sciagurate e dannose”, affermano i Consiglieri pentastellati.
“Quanto si sta verificando in queste ore è sconcertante, compresi i litigi in seno alla maggioranza tra scambi di accuse, insulti e scontri verbali che palesano un centrodestra sempre più lontano dagli interessi degli abruzzesi ma focalizzato esclusivamente a risolvere le proprie beghe interne. Ed ora arriva la mazzata dell’aumento delle tasse da parte di quella frangia politica che ha sempre affermato, invece, di volverle abbassare, da parte di quegli uomini e quelle donne delle istituzioni che hanno puntato il dito contro noi Consiglieri di opposizioni apostrofati ‘bugiardi’, ‘esagerati’, ‘falsi’, ‘allarmisti’ quando affermavamo che si sarebbe arrivato a tanto, schierandoci, fin dal primo minuto, al fianco dei cittadini che chiedono un sostegno e non un altro aggravio alle loro finanze. Avevamo ragione allora, abbiamo avuto ragione adesso che la situazione è sfuggita di mano a chi governo Regione Abruzzo”, spiega la Consigliera Alessandrini.
Così il capogruppo Taglieri: “A causa del malgoverno Marsilio, la sanità in Abruzzo è sull’orlo del baratro: gli ospedali sono sempre più depotenziati, interi reparti chiudono o vengono trasferiti spogliando i territori di servizi essenziali, c’è la costante carenza di personale medico e sanitario, i pronto soccorso sono quotidianamente teatro di episodi di cronaca tra disagi infiniti e continue denunce da parte dei cittadini e degli organi di stampa, le liste d’attesa rappresentano un ostacolo per chi ha necessità di curarsi oltre che un discrimine tra chi ha la possibilità di attendere e chi no, e chi non può o si rivolge al privato o rinuncia a curarsi. Perché in Abruzzo accade esattamente questo: migliaia di cittadini si ammalano gravemente e sempre più spesso non possono curarsi a causa di una sanità disastrata e inaccessibile. Il fallimento dell’amministrazione Marsilio ha altresì prodotto una mobilità passiva drammatica, un triste ‘svuota Abruzzo’ che allontana i cittadini dalla sanità pubblica regionale per fare la fortuna di quella delle altre regioni”.
“Siamo stati facili profeti”, così esordiscono i Consiglieri regionali Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna, del gruppo consiliare Abruzzo Insieme, in merito all’aumento delle tasse annunciato dal Governo Marsilio per coprire il buco della sanità.
“A settembre scorso, in occasione della seduta congiunta delle competenti commissioni del Consiglio Regionale sul disavanzo delle quattro aziende sanitarie, preannunciavamo che, a prescindere dai numeri definitivi, gli abruzzesi avrebbero pagato un caro prezzo per la cattiva gestione del centrodestra ed in particolare del duo Verì – Marsilio. Oggi”, continuano gli esponenti della componente civica della coalizione di centrosinistra, “quanto detto trova conferma: sembra inevitabile, infatti, l’aumento al massimo delle aliquote IRPEF ed in particolare di quella per i redditi da 28.000 a 50.000 euro e di quella per i redditi oltre 50.000 euro.”
“Una vera e propria stangata che non servirà a migliorare il livello dei servizi sanitari nella nostra Regione, come sarebbe necessario, e neanche a colmare l’enorme deficit che richiederà, sicuramente, ulteriori manovre di bilancio. Il sacrificio chiesto ai cittadini”, continuano Giovanni Cavallari e Vincenzo Menna, “si tradurrà in maggiori entrate che serviranno solo a coprire il deficit generato, senza migliorare la qualità dei servizi erogati. L’unico risultato di questa operazione sarà la possibilità di presentarsi in una condizione meno sfavorevole al tavolo di monitoraggio Stato-Regioni convocato per venerdì 11 aprile, scongiurando il commissariamento della sanità abruzzese che segnerebbe la certificazione ufficiale del fallimento dell’operato della Giunta Marsilio e del suo, riconfermato Assessore alla Sanità.
Pertanto”, concludono i due Consiglieri regionali, “auspichiamo che la maggioranza si assuma pienamente le proprie responsabilità riguardo il disastro della sanità abruzzese. È giunto il tempo di dire basta a quello che abbiamo visto in questo primo anno di legislatura e fare i conti con la realtà, quella realtà di cui le liste d’attesa continuano a rappresentare la cartina al tornasole dell’incapacità di risolvere i problemi della sanità abruzzese. L’Abruzzo merita una sanità efficiente, capace di garantire cure adeguate, non le fumose promesse riguardo i piani di rientro finanziario delle quattro ASL, che si traducono sempre in ulteriori esborsi per i cittadini.”
“I sindaci di ALI Abruzzo ritengono sbagliato aumentare le tasse alle famiglie in questo momento già di grave difficoltà per bollette e inflazione. Veniamo da una stagione di tagli e i cittadini che già soffrono una sanità al collasso non possono essere chiamati a pagare per risanare i debiti accumulati”: lo dichiara Angelo Radica, presidente di ALI Abruzzo.
Radica prosegue: “Chiediamo alla Regione di fare marcia indietro e sollecitiamo l’apertura da subito di un tavolo che punti a migliorare la qualità del sistema sanitario regionale e contestualmente verifichi dove è possibile trovare le risorse per coprire il deficit e ridurre i costi. Da tempo gli abruzzesi soffrono una sanità con servizi non all’altezza: lunghe liste d’attesa, i pronto soccorso intasati, persone che rinunciano a curarsi o sono costrette ad andare fuori regione. Di fronte a questa situazione e ad una previsione di aumento delle tasse, senza che a questo segua un progetto di miglioramento del servizio pubblico, non possiamo che mostrarci fermamente contrari alla decisione di far pagare ai cittadini la cattiva gestione della sanità. Per questo chiediamo l’apertura di un immediato confronto in modo da rilanciare il servizio sanitario pubblico nella nostra regione, e siamo in ogni caso pronti alla mobilitazione”.
“L’ aumento dell’addizionale IRPEF è un ulteriore sacrificio che viene richiesto ai cittadini abruzzesi. Pensando ad una frase di Jean-Paul Sartre si potrebbe dire, in merito allo stato delle cose della sanità locale: sono responsabile di tutto, tranne che della mia stessa responsabilità. Così, mentre la politica regionale dibatte su come far quadrare i conti per i disavanzi dei bilanci delle ASL, osserviamo come manchi un focus sulle gestioni delle aziende sanitarie stesse. Chi si occupa della loro gestione resta imperturbabilmente al proprio posto come se il risultato della loro conduzione, in fin dei conti, non li riguardasse più di tanto. Intanto i tempi di attesa per una visita o un accertamento continuano ad essere lunghissimi spingendo i cittadini, ridotti allo stremo, a spendere cifre molto alte per ricorrere alla libera professione. I servizi sono quindi ridotti di fronte all’aumento della spesa sanitaria. Altra nota dolente resta il blocco delle assunzioni che non può che riflettersi, come sottolineato recentemente anche dal nostro segretario nazionale Gianluca Giuliano, sulle nuove case di comunità che rischierebbero di diventare gli ennesimi contenitori vuoti penalizzando l’offerta sanitaria regionale. Infine, sottolineiamo come in merito alla prevenzione recenti dati ministeriali collochino l’Abruzzo tra le ultime regioni in Italia. Chiedere un nuovo sacrificio economico ai cittadini della nostra Regione, a fronte di tale quadro, è francamente inaccettabile” dichiara in una nota Stefano Matteucci, segretario regionale della UGL Salute.