SAN SALVO. “Stangata” è il termine appropriato per indicare il rischio che sta per abbattersi sugli abruzzesi se l’aumento Irpef di cui si discute in Regione diventerà realtà. Essa infatti potrebbe arrivare fino a 1.152 euro l’anno. Un aumento delle tasse per i cittadini abruzzesi con cui la maggioranza di destra della Regione Abruzzo pretende di ripianare i debiti della sanità abruzzese. Quello di costringere a lacrime e sangue gli abruzzesi con la rimodulazione dell’addizionale Irpef dopo aver ridotto prestazioni, servizi sanitari e ospedalieri e nella peggiore delle ipotesi a rinunciare a curarsi ”è un vero crimine contro la popolazione abruzzese. Siamo in un quadro di seria crisi del sistema sanitario regionale, ma soprattutto in presenza di una decisione non legittimata dai fatti: come si fa ad aumentare tasse senza essere stati in grado di produrre altro che debiti e decurtazioni di servizi? Ma soprattutto; come si può pensare che avendo prodotto solo passività, si possa andare a toccare le tasche della comunità abruzzese lasciata anche senza farmaci, per tappare i buchi prodotti in bilancio? E, infine, come possono essere promossi i manager delle Asl Abruzzesi a fronte di tanto caos?”.
I Cobas denunciano l’ipotesi che circola in queste ore. infatti si ipotizzano: il primo scaglione all’1,73% per redditi fino a 28.000 euro, il secondo e terzo scaglione (cioè da 28.000 a 50.000 e oltre i 50.000 euro) si passa a 2,63% e si arriva a 3,33%. Nella peggiore delle ipotesi, invece, si passa da una percentuale di 1,73% per redditi fino a 28.000 euro, al 3,33% del secondo e terzo scaglione, con aumenti mensili che arrivano a toccare oltre 96 euro al mese per i redditi più alti”. Inoltre abbiamo udito voci di corridoio, secondo cui si vogliono aumentare anche l’IRAP e le tasse automobilistiche! L’atteggiamento spocchioso del presidente della giunta regionale di Fratelli D’Italia è davvero vergognoso: annunciare l’aumento come se fosse normale o dovuto, dopo sei anni di inerzia su tutte le priorità di famiglie, imprese, donne, giovani, comuni e aree interne è davvero la beffa peggiore per la comunità abruzzese. Questo aumento serve a coprire un debito che attualmente oscilla tra i 60 e 70 milioni di euro. E si tratta di un debito strutturale per le Asl .
I Cobas oltre a denunciare il furto ai danni degli abruzzesi, si rendono disponibili per tutte le iniziative di contrasto a tale provvedimento che, tra l’altro, non porterà a miglioramenti della sanità abruzzese.
Così la Confederazione Cobas CH – PE