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martedì 1 Luglio 2025
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Terapie per l’Autismo: “Costi elevati, efficacia dubbia e liste d’attesa infinite”

VASTO. “Le terapie per l’autismo erogate dai centri privati convenzionati rappresentano un costo elevato per la sanità pubblica, senza garantire sempre i risultati sperati. Il sistema attuale, basato sulle convenzioni tra ASL e strutture accreditate, evidenzia numerose criticità, che penalizzano le famiglie e i pazienti in attesa di cure efficaci.

Attualmente, ogni seduta terapeutica della durata di un’ora e mezza ha un costo di oltre 70 euro per la ASL. Un bambino riceve in media tre sedute a settimana, arrivando a un totale di 156 sedute annue. Il costo per ogni bambino supera quindi i 10.900 euro all’anno. Se moltiplicato per 100 bambini, il sistema spende più di un milione di euro l’anno. Un investimento significativo, che tuttavia non sempre garantisce miglioramenti concreti.

Un sistema inefficace: terapie inutili e liste d’attesa interminabili

Le famiglie denunciano come spesso le terapie non siano personalizzate e mirate. In caso di assenza del terapista, la seduta viene comunque registrata come erogata, anche se il bambino non beneficia realmente della prestazione. Inoltre, la mancanza di figure specializzate porta spesso ad assegnare i bambini a terapisti non adeguati, compromettendo l’efficacia dell’intervento.

Un’altra problematica riguarda la durata dei trattamenti: terapie che potrebbero essere sospese o modificate in base ai progressi del bambino vengono spesso prolungate per mesi o addirittura anni, generando un circolo vizioso che blocca nuovi accessi e alimenta liste d’attesa sempre più lunghe.

Il ruolo delle strutture accreditate: tra assistenza e logiche di mercato

Molti centri che forniscono terapie per l’autismo sono società private che operano con logiche di mercato. La necessità di garantire continuità economica può portare al mantenimento di pazienti in terapia anche quando non strettamente necessario. Il risultato è un paradosso: mentre alcuni bambini ricevono terapie prolungate oltre il necessario, altri restano in lista d’attesa per mesi.

Linee guida non rispettate e scarsa innovazione terapeutica

L’Istituto Superiore di Sanità, nelle Linee Guida aggiornate al 9 ottobre 2023, sottolinea l’importanza di interventi basati sulle più avanzate evidenze scientifiche. Tuttavia, molti centri accreditati sembrano non aggiornarsi adeguatamente, continuando a proporre approcci terapeutici standardizzati, spesso inefficaci.

La necessità di una riforma del sistema

La soluzione esiste ed è a portata di mano: occorre ripensare l’intero modello di erogazione delle terapie per l’autismo, privilegiando interventi realmente efficaci e personalizzati. La sanità pubblica dovrebbe investire in servizi interni piuttosto che esternalizzare in modo indiscriminato, garantendo un maggiore controllo sulla qualità e sull’efficacia dei trattamenti.

Oggi il sistema delle convenzioni appare inefficace e dispendioso, incapace di rispondere ai bisogni reali delle famiglie. Serve un cambio di rotta che metta al centro la salute e il benessere dei bambini, evitando sprechi di risorse e garantendo terapie realmente efficaci”.

Marie Helene Benedetti – Presidente dell’Associazione Asperger Abruzzo