FURCI. “L’emergenza non è passata per i paesi che si trovano in coda all’Acquedotto del Verde. Benché le piogge di questi giorni e la neve scesa copiosamente a 1.500 metri, tornano le interruzioni e cosa ancor più grave non c’è contezza di quello che succede sugli impianti”.
Il sindaco di Furci Fabio Di Vito torna a puntare i riflettori su quello che sta accadendo ancora al suo paese, situazione secondo lui preoccupante e che non lascia ben sperare. Secondo il primo cittadini gli annunci rassicuranti della Sasi, sul fronte della comunicazione e degli interventi sulle tubature vetuste, tornerebbero a smentirsi da soli.
“Da novembre a dicembre – dice Di Vito – alcuni interventi sono stati fatti. A gennaio ho segnalato una perdita di 1 litro al secondo tra le vie Duca D’Aosta, de Horatis e Beato Angelo, ma ad oggi è ancora tutto fermo. La sorgente per fortuna continua a ricaricarsi, ma se non si agisce sulle perdite la vedo dura. Non ho nulla di personale contro Basterebbe, D’Ippolito o Talone. È la realtà dei fatti che racconta i risultati del lavoro di questo vertice”.
Il sindaco, dunque, attende da tre mesi l’intervento e l’episodio lo porta a sollevare ancora dubbi sulla gestione dell’acqua. Intanto l’azienda che gestisce il sistema idrico integrato di 87 paesi della provincia di Chieti ha annunciato qualche giorno fa il nuovo calendario delle interruzioni programmate. 18 sono i comuni colpiti: “Intanto a Furci l’acqua chiude alle 19 anziché alle 22 come è stato scritto. Lunedì scorso, inoltre, abbiamo subito un ulteriore disagio poiché nel weekend i tecnici non si sono resi conto, nonostante siamo nell’epoca del tutto digitale e della possibilità dei controlli da remoto, che una pompa non funzionava e pertanto i serbatoi si sono svuotati. La Sasi continua a peccare nelle attività di monitoraggio e nella mancanza di trasparenza”, conclude Di Vito.
Lea Di Scipio