ATESSA. “Alla luce delle recenti dichiarazioni dell’Assessore alle Attività Produttive, Tiziana Magnacca, in merito all’incontro con il management di Stellantis Italia sulle aziende dell’indotto, riteniamo doveroso sottolineare alcuni aspetti fondamentali che non possono essere ignorati nel dibattito sul futuro dell’indotto automotive in particolare nella nostra provincia e non solo.
Appare evidente che l’Assessore abbia trascurato l’importanza di un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici – FIM, FIOM e UILM – che da anni seguono da vicino le dinamiche produttive dello stabilimento Stellantis di Atessa e dell’intero ecosistema industriale abruzzese.
Se l’Assessore avesse avuto la pazienza e la volontà di incontrarci prima del confronto con Stellantis, avrebbe potuto rappresentare con maggiore forza e consapevolezza un problema centrale: il processo di internalizzazione delle attività avviato dalla ex SEVEL, che sta riportando dentro l’azienda attività storicamente assegnate all’indotto. Questa scelta sta causando un evidente spostamento delle difficoltà produttive proprio sulle imprese fornitrici, molte delle quali già in sofferenza. Operazione che continua a creare problemi alle Lavoratrici e ai Lavoratori costretti alla Cassa Integrazione.
Serve un cambio di passo. Non bastano generiche dichiarazioni d’intenti sulla competitività: è urgente avviare un percorso che metta al centro strumenti concreti per sostenere la diversificazione della produzione e dei clienti delle aziende dell’indotto, molte delle quali, per sopravvivere, stanno già delocalizzando o affidando parte della produzione a stabilimenti extraeuropei, come ad esempio all’India.
La salvaguardia dell’indotto non può essere lasciata unicamente alle logiche di mercato.
È fondamentale contrastare con determinazione i processi di delocalizzazione: non sono ammissibili giustificazioni.
Occorrono vere politiche industriali, costruite insieme a chi ogni giorno vive e affronta le sfide del settore, con una profonda conoscenza delle condizioni in cui operano migliaia di Lavoratrici e Lavoratori metalmeccanici”.
Così Afredo Fegatelli, segretario Fiom Cgil.