VASTO. Si è svolto nel tardo pomeriggio di oggi in Piazza Barbacani il sit-in promosso dalla Casa del Popolo “La Conviviale, un momento di riflessione e denuncia sul tema dei diritti negati in ambito sanitario, con particolare riferimento alla problematica dell’accesso all’aborto.
Durante l’incontro, i partecipanti hanno posto l’attenzione su un dato allarmante: il 90% dei ginecologi della provincia di Chieti risulta obiettore di coscienza, rendendo di fatto estremamente difficile, se non impossibile, l’esercizio del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. Una situazione che limita fortemente l’autodeterminazione delle donne e che rischia di svuotare di significato una legge dello Stato.
“Senza accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, nessun diritto è garantito”, ha dichiarato Maria Perrone Capano. La manifestazione ha voluto lanciare un messaggio forte alle istituzioni, regionali e sanitarie, affinché garantiscano realmente l’applicazione della Legge 194, assicurando alle donne l’accesso effettivo e non ostacolato ai servizi previsti.
L’iniziativa si inserisce in un più ampio contesto di mobilitazione per la tutela dei diritti civili e sanitari, in un momento storico in cui molti diritti sembrano tornare in discussione. Presenti all’evento anche altre associazioni: Rifondazione Comunista Abruzzo, Potere al Popolo Abruzzo, Arci Vasto, Anpi Vasto,Cobas interprovinciale Ch-Pe, Sinistra italiana del Vastese, Partito socialista Abruzzo, Associazione 25 Aprile-Abruzzo Progressista e Sinistra per Vasto.




