SCHIAVI DI ABRUZZO. “Il Comitato Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale (CCR-VIA) della Regione Abruzzo ha emesso un importante provvedimento: il rinvio del progetto “Schiavi 2” alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Il progetto, promosso da Edison Rinnovabili S.p.A., è stato esaminato il 3 aprile 2025 con esito contenuto nel giudizio n. 4525.
Una decisione che arriva in seguito alle numerose osservazioni presentate da associazioni ambientaliste – tra cui il Centro Italico Safinim APS – e da cittadini, che hanno evidenziato forti criticità ambientali, sanitarie e paesaggistiche.
Le criticità sollevate
Nel mirino del Comitato tecnico una serie di elementi problematici:
- la presenza di un uliveto sovrapposto a una delle piazzole previste per le turbine;
- l’assenza di dati aggiornati sul rilievo floristico dell’area;
- la prossimità di abitazioni a meno di 500 metri dagli aerogeneratori, in contrasto con le distanze minime consigliate;
- possibili impatti acustici e interferenze con aree a elevato valore ecologico.
Tutti aspetti che, sommati al cumulo di impatti con altri impianti esistenti o in autorizzazione e alla necessità di valutare la capacità di carico ambientale del territorio, hanno spinto il CCR-VIA a richiedere una valutazione approfondita.
Una scelta di equilibrio e tutela
Il rinvio a procedura VIA rappresenta una vittoria per le comunità locali e le associazioni che da tempo chiedono un’attenta valutazione dei progetti legati alla transizione energetica. Non un “no” all’energia rinnovabile, ma un “sì” a uno sviluppo sostenibile e compatibile con la salute pubblica, la biodiversità e il paesaggio.
“Questa decisione – commentano dal Centro Italico Safinim APS – dimostra che è possibile tutelare il territorio e al tempo stesso contribuire a una transizione energetica consapevole”.
Transizione sì, ma sostenibile
Nel pieno della trasformazione energetica, l’Abruzzo si conferma vigile e responsabile. Il caso “Schiavi 2” apre una riflessione più ampia: la necessità di coniugare innovazione e tutela ambientale, sviluppo e rispetto delle comunità.
Il rinvio alla VIA non è solo una questione tecnica: è un segnale politico e culturale, un invito a costruire un futuro energetico più giusto, inclusivo e sostenibile“.
Così, in una nota, Antonio Di Pasquale