ABRUZZO. Nella seduta di ieri pomeriggio, il Consiglio regionale ha approvato – con i voti favorevoli della maggioranza, l’astensione dei consiglieri Giovanni Cavallari ed Ennio Pavone, e il voto contrario di PD e M5S – il progetto di legge n. 53/2024, presentato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, delegato all’Urbanistica, Nicola Campitelli, per recepire il decreto nazionale “Salva Casa”.
“Si tratta di un intervento concreto a tutela dell’ambiente, che evita ulteriore consumo di suolo ma soprattutto semplifica le procedure amministrative a vantaggio di professionisti, imprese, cittadini e Comuni – ha sottolineato Campitelli –. Una delle innovazioni più significative riguarda la riqualificazione delle aree abbandonate, attraverso il cambio di destinazione d’uso delle aree industriali dismesse: un’opportunità che permette anche di rimpinguare le casse degli enti locali. Abbiamo reso gratuito il rinnovo del permesso di costruire, un vantaggio tangibile per i cittadini. Inoltre, la legge offre una soluzione equilibrata per sanare piccole difformità presenti in molte abitazioni private. Da oggi l’Abruzzo si dota di una norma pragmatica, che valorizza il territorio, promuove l’occupazione e sostiene l’economia regionale. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito ai lavori, dagli ordini professionali (ingegneri, architetti, geometri) a ANCE, UPI, ANCI, UNITEL, gli uffici tecnici, i consiglieri regionali e il mio gruppo di lavoro, composto da Anna Caporale, Sabrina Cataldi ed Enzo Pellegrini”, conclude Campitelli.
“L’Abruzzo oggi compie una scelta di responsabilità e modernità. E’ stata approvata una legge che risponde alle esigenze dei cittadini, dei professionisti, delle imprese e degli enti locali, semplificando procedure, incentivando il riuso del patrimonio edilizio esistente e favorendo la rigenerazione di aree abbandonate o sottoutilizzate. Un ringraziamento va al Ministro Matteo Salvini per l’impulso dato a livello nazionale”. Così i consiglieri regionali della Lega Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti sul via libera, oggi, in Consiglio al progetto di legge 53/2024, che dà attuazione alle previsioni del D.P.R. 380/2001 (Testo unico per l’edilizia) come modificato dalla norma ‘Salva casa’. “Tra i punti qualificanti della legge: il recupero stabile dei sottotetti, dei vani accessori e dei seminterrati anche per edifici costruiti dopo il 31 dicembre 2022; la semplificazione degli interventi di edilizia libera; la definizione chiara delle variazioni essenziali nei progetti edilizi; l’introduzione di norme più flessibili sui mutamenti di destinazione d’uso degli edifici; la possibilità per Arap e Csi Chieti-Pescara di installare impianti da fonti rinnovabili anche in aree di rispetto; misure concrete per il recupero e la riconversione di edifici industriali dismessi, anche con incentivi volumetrici. In un momento in cui è essenziale garantire strumenti agili e trasparenti per lo sviluppo del territorio, questa legge – sottolineano Mannetti e D’Incecco – segna una svolta. Non solo rende più semplice intervenire su immobili esistenti, ma promuove la riqualificazione di aree industriali dismesse e zone urbane degradate. Con il provvedimento, l’Abruzzo si allinea, insomma, alle Regioni più virtuose, offrendo nuove opportunità di crescita e soprattutto semplificando la vita a cittadini e operatori”, concludono.
“Con l’approvazione del Decreto Salva Casa da parte del governo della Regione Abruzzo, si compie un passo fondamentale verso la semplificazione e la legalità. È una misura di buonsenso che finalmente regolarizza piccole difformità edilizie e tutela migliaia di cittadini onesti”. Lo dichiara Francesca Persia, Responsabile Regionale del Dipartimento Casa della Lega Abruzzo, esprimendo piena soddisfazione per l’adozione del provvedimento anche a livello regionale, in coerenza con l’iniziativa nazionale promossa dalla Lega e dal Ministro Matteo Salvini.
Il Decreto Salva Casa consente di sanare irregolarità minori, spesso frutto di interpretazioni normative rigide o mutamenti nel tempo, che hanno lasciato famiglie e piccoli proprietari in situazioni di incertezza.
“È una vittoria del buonsenso e della concretezza – afferma Persia – che restituisce serenità a migliaia di cittadini e valorizza il patrimonio edilizio della nostra regione. In Abruzzo questa misura avrà un impatto immediato e positivo sia per le famiglie che per i professionisti del settore”.
Il provvedimento approvato dal Governo regionale contribuirà inoltre a rilanciare l’economia locale, favorendo investimenti, semplificando le pratiche edilizie e incentivando la messa in sicurezza degli edifici.
“La casa è un diritto, non un labirinto burocratico – conclude Persia – e la Lega continuerà a lavorare in Regione e nei Comuni per garantire norme chiare, tempi certi e rispetto per chi vive nella legalità. È questa la politica del fare, che porta risultati concreti”.
“Oggi, in Consiglio regionale, il Movimento 5 Stelle ha votato convintamente contro la legge regionale che recepisce la norma nazionale cosiddetta ‘Salva Casa’, un provvedimento che, dietro la facciata della semplificazione edilizia e della promessa di uno sviluppo a ‘consumo zero di suolo’, nasconde un attacco senza precedenti alla qualità del vivere e dell’abitare nelle nostre città. Con questa legge, se davvero volevano ‘salvare le cas3’ avrebbero dovuto parlare di edilizia economica e popolare, di emergenza abitativa in cui vivono migliaia di persone, la cui povertà sta diventando una vera e propria povertà alloggiativa. Una legge in cui non si contano errori e procedure farraginose che continueranno a cementificare le nostre città e renderanno irrealizzabili processi importanti come la riqualificazione dei distretti industriali”. Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini e Francesco Taglieri.
“Se veramente volevano ‘salvare la casa’, dovevano affrontare l’emergenza abitativa aiutando quelle famiglie che un tetto sulla testa non ce l’hanno o stanno per perderlo” aggiunge Francesco Taglieri. “In Abruzzo oggi servono investimenti urgenti e seri sull’edilizia popolare, contributi per gli affitti, fondi per sostenere i Comuni che oggi non riescono neanche ad aiutare chi è in morosità incolpevole, visto l’aumento scandaloso della povertà relativa nella nostra Regione. Ma nulla di tutto questo è stato previsto. Con questa legge regionale non si salva la casa ma solo gli interessi di chi sul bisogno di abitare continuerà a speculare”. “Con questo provvedimento si legittima un’idea pericolosa secondo la quale si può fare tutto e il contrario di tutto, secondo la peggiore tradizione della destra italiana che pensa di risolvere i problemi con sanatorie e condoni. Un messaggio devastante per i cittadini, per le imprese e per la pianificazione urbanistica, di insofferenza alle regole e di abuso della deroga” sottolinea la consigliera Alessandrini.
“La norma, con un ricorso distorto alla tolleranza costruttiva, apre la porta ad un vero e proprio degrado del tessuto urbano. In più, si stabilizza la procedura con cui cubature relative a locali accessori come sottotetti, cantine, scantinati, taverne potranno diventare abitabili dopo appena tre anni dall’agibilità e potranno, quindi, essere vendute o affittate ai prezzi di mercato degli alloggi e degli esercizi commerciali. Persino un locale di venti metri quadri, alto due metri e quaranta centimetri potrà diventare una abitazione. È evidentemente una scorciatoia che la destra abruzzese ha voluto offrire a pochi speculatori, a discapito di chi vive realmente il disagio abitativo”. Per la Consigliera regionale Alessandrini è poi “gravissimo il voler mascherare come un incentivo alla riqualificazione delle città abruzzesi quello che è un vero e proprio provvedimento ad hoc per il Comune di Pescara, con cui aiutare l’amministrazione Masci ad uscire da un contenzioso giudiziario causato proprio da eccessi edificatori. Con l’introduzione della possibilità per i singoli edifici di utilizzare il decreto sviluppo, con premialità di cubature e possibilità di cambi di destinazione d’uso, ancora una volta si strizza l’occhio alla speculazione privata, a discapito degli spazi pubblici dei cittadini”.
“Ancora più caotica e inattuabile è la parte della legge che riguarda la riqualificazione delle aree industriali dismesse” avvertono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. “Da parte di ARAP e Consorzio Chieti-Pescara si chiedono ricognizioni estremamente complesse da farsi in poco tempo, senza risorse, senza personale e sotto la minaccia di commissariamento. Siamo di fronte all’ennesimo pasticcio della destra di Marsilio, tra procedure farraginose e inapplicabili per gli enti coinvolti, senza alcuna chiarezza su indefiniti accordi di programma o permessi convenzionati previsti. Di fatto, è stata approvata una procedura infattibile che non risolverà nessuno dei problemi concreti e reali che affliggono le aree industriali della nostra regione, ma servirà solo alla destra per mettersi l’ennesima farlocca spilletta sul petto, come quella della Legge regionale n.58 del 2023, raccontata come la nuova grande legge urbanistica regionale, che, invece, oggi è stata di nuovo modificata, per l’ennesima volta in poco più di un anno, dimostrando quanto fosse mal concepita fin dall’inizio”. “Il Movimento 5 Stelle ha votato contro questo provvedimento ‘sfascia città’ perché non semplifica, ma smonta le regole; non riqualifica, ma degrada; non aiuta i cittadini, ma premia specifici appetiti privati. In un Abruzzo sempre più fragile dal punto di vista urbanistico e ambientale, questa non è la direzione da seguire”, concludono i consiglieri regionali Erika Alessandrini e Francesco Taglieri.