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venerdì 11 Luglio 2025
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Muore colpito da un taser: “Aveva opposto resistenza”

Inutili i tentativi di rianimarlo, l’autopsia chiarirà le cause del decesso

ABRUZZO. Un giovane è morto a Pescara per un arresto cardiocircolatorio dopo un malore.

Secondo le prime informazioni, il decesso sarebbe sopraggiunto dopo l’utilizzo del taser da parte della Polizia, nei locali della Questura del capoluogo adriatico.

Soccorso dal 118, il ragazzo – si tratterebbe di un 30enne – è stato trasportato in ospedale, dove è morto, nonostante i tentativi di rianimarlo. Al momento, stando a quanto si apprende, non è emersa una correlazione accertata tra l’utilizzo del taser e l’arresto cardiaco. Solo l’autopsia potrà chiarire l’accaduto e le cause del decesso. Sul caso indaga la Procura di Pescara. 

Alle 11 circa, la polizia ha arrestato Z.R., di 30 anni, apparentemente coinvolto poco prima in una lite in strada. L’arresto è avvenuto per aver “opposto resistenza a pubblico ufficiale, che è stato necessario vincere con l’uso del taser. Una volta condotto nelle camere d’attesa per compiere gli atti di polizia giudiziaria conseguenti, Z.R. ha accusato un malore per il quale è stato prima soccorso sul posto dal 118 e, quindi, trasportato in ospedale per le manovre di rianimazione”. I soccorsi non hanno purtroppo potuto impedirne il decesso. Sulla vicenda sono in corso indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pescara, delegate alla Squadra mobile. Lo comunica la Procura di Pescara con una nota. (FONTE ANSA).

“La morte del giovane di San Giovanni Teatino a Pescara è una tragedia che impone rispetto, dolore e prudenza. Occorre attendere l’esito dell’autopsia per accertare se vi sia un nesso tra il decesso e l’uso del taser da parte della Polizia. Evitiamo processi sommari, specie contro le Forze dell’Ordine, che operano ogni giorno con professionalità e responsabilità”. Lo ha dichiarato Nazario Pagano, Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera, e segretario regionale Fi Abruzzo, intervenendo a Rainews.

“Il taser – ha ricordato Pagano – è frutto di una lunga sperimentazione avviata nel 2014, condivisa da governi di ogni colore politico, nel corso della quale sono stati accuratamente valutati a più riprese anche i rischi per la salute delle persone su cui viene utilizzato. E va ricordato che il taser è stato adottato per limitare l’uso delle armi da fuoco in situazioni in cui è in pericolo l’incolumità di persone. Se emergeranno rischi specifici, si valuteranno eventuali correttivi. Ma oggi serve cautela e rispetto per le istituzioni, le famiglie e la verità dei fatti”.