VASTO. Un solo mezzo di soccorso per un intero comprensorio, mentre negli altri ospedali della stessa Asl ce ne sono due. A denunciare quella che definisce una “penalizzazione sistematica” è Peppino Tagliente, ex Sindaco di Vasto e attento osservatore delle dinamiche sanitarie locali.
L’occasione per tornare a parlare di emergenze sanitarie è stato un episodio accaduto nei giorni scorsi: un malore improvviso durante una funzione funebre a Vasto e un’ambulanza costretta ad arrivare da Gissi, con notevole ritardo, a causa dell’indisponibilità di un mezzo in loco (Leggi).
Tagliente, nel suo intervento, non nasconde l’indignazione: “Più d’uno mi definisce un rompiscatole – scrive – ma non riesco ad accettare quello che nel nostro dialetto si chiama lu mmalevidè, soprattutto quando si parla di Sanità e del nostro ospedale.”
L’ex amministratore approfondisce: a Vasto opera stabilmente una sola ambulanza, a differenza di altri ospedali come Lanciano, Ortona e persino Atessa, dove il servizio 118 dispone di due mezzi: uno medicalizzato (con medico e infermiere) destinato alle emergenze più gravi e uno cosiddetto “India”, con solo personale sanitario, dedicato ai casi meno critici. Questa doppia disponibilità consente una copertura più efficiente del territorio.
“A Vasto tutto questo non è concesso. Perché? Per colpa di chi?” – si chiede Tagliente – “Perché il nostro comprensorio continua a subire una discriminazione così evidente rispetto ad altri centri della stessa azienda sanitaria?”
Le domande sono rivolte direttamente alla Asl e al suo direttore generale, definito “invisibile”, ma anche alla Regione Abruzzo e ai rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali.
Non manca, infine, un pensiero agli operatori del 118: “Nonostante le difficoltà in cui si trovano ad operare, danno ogni giorno prova di grande spirito di abnegazione e di umana solidarietà. A loro va il mio sincero ringraziamento.”
Una denuncia forte, che riporta sotto i riflettori un problema annoso per la sanità vastese e rilancia la richiesta di equità territoriale nei servizi di emergenza.