FOSSACESIA. Si concluderà domani e dopodomani, dopo il grande successo della Traviata, la prima rassegna LiveOlive, organizzata e promossa dal Teatro degli ulivi di Fossacesia (CH), in collaborazione con CIA-Agricoltori Italiani Abruzzo, Ecolan, I TRABOCCHI APS e con l’Associazione Amici della Musica Fedele Fenaroli, e patrocinata dai Comuni di Fossacesia, di San Vito Chietino, di Treglio e di Vasto. Nello specifico, sabato 28 giugno, alle ore 21.30, andrò in scena “Un canto d’amore”, spettacolo tratto dalla poesia di Carducci Jaufré Rudel e liberamente interpretato in forma di lettura drammaturgica attraverso una riscrittura operata da Leonardo Sgrignuoli e Nicola Stante. Ne saranno interpreti Luciano Caporale, Emilio Marcucci, Nino Vitullo e Tito Benvenuto, insieme agli stessi Sgrignuoli e Stante.
La storia principale, nella quale convergono altre storie, è quella leggendaria e poeticissima del poeta provenzale Jaufré Rudel, che si innamorò della contessa di Tripoli senza averla mai vista; un amore di lontano, il suo, che si nutre della stessa distanza, che alimenta il sentimento e che, allo stesso tempo, è motivo di struggimento e infelicità, secondo un tema caro ai poeti in lingua d’oc, che Rudel amplifica e mitizza.
Domenica 29 giugno, invece, sempre alle 21.30, il gruppo teatrale “Nino Saraceni” presenterà il lavoro “Dei treni restano le nuvole”, la cui tessitura drammaturgica è ancora a firma di Nicola Stante. Protagonisti saranno Rosita Paolucci, Antonino Sgrignuoli, Luciano Caporale, Caterina Natale, Maria Giovanna Fantini, Anna Ursini, Marcella Barbuzzi e ancora Stante. Anche qui l’intento è quello di raccontare molteplici storie, che hanno come filo conduttore un treno e che ruotano intorno al concetto di paese, sia esso reale o immaginifico, puramente accordato alle trame del cuore.
Gli spettacoli sono a ingresso gratuito, ma è gradita un’offerta che verrà interamente devoluta alla Fondazione del Teatro degli ulivi, istituita da Elisa Martinotti, Emilio Marcucci e Matteo Sartini, sia per costruire un teatro più funzionale, che possa trasformarsi in un polo culturale, sia per sostenere le iniziative e gli eventi culturali futuri.