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mercoledì 16 Luglio 2025
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“Gravissima situazione al carcere di Vasto, l’8 luglio incontro con il provveditore

VASTO. Non si è fatta attendere la risposta del provveditore dell’amministrazione penitenziaria del Lazio, Abruzzo e Molise Dr.Giacinto Siciliano in ordine alla vertenza aperta dalle organizzazioni sindacali Sappe, Osapp, UIL, CISL e Cnpp-Spp e riguardante la pesante situazione che si sta vivendo in quel del carcere di Vasto.
Le parti sociali sono state convocate infatti martedì 8 Luglio proprio per affrontare le tematiche poste all’attenzione del numero uno del provveditorato regionale.
In una nota inviata al Provveditore Siciliano regionale le 5 organizzazioni sindacali delle 8 rappresentative sul piano nazionale, avevano fatto emergere tutte le criticità insistenti nella Casa Lavoro di Vasto.
Un carcere alle prese con una pesante carenza d’organico, un direttore a scavalco presente in istituto una volta a settimana e una struttura fatiscente che si trasforma in forno d’estate per via delle elevate temperature favorite da materiali costituenti lo stesso per lo più fatte di ferro e cemento e palude in inverno per via delle infiltrazioni di acqua piovana che, soprattutto nei lunghi periodi piovosi autunnali, invernali e primaverili, invadono molti vani della Caserma, degli uffici e delle celle e sui cui muri si materializzano delle vere e proprie cascate.
La nota sottoscritta dai segretari Francesco Stampone per il Sappe, Ferrara Emilio per l’Osapp, Notarangelo Giovanni per la UIL, Di Vietri Miguel per la CISL e Fausto Varricchio per il Cnpp-Spp aveva messo in chiara evidenza la carenza di già 20 operatori del ruolo agenti/assistenti aggravata negli ultimi tempi da un trasferimento d’Ufficio di una unità che ha reso la situazione ancor più allarmante.
Ciò porta come conseguenza immediata la programmazione mensile imbastita su
3 quadranti, anzichè sui 4 previsti dal contratto;
turni pomeridiani e notturni impostati spesso su un numero di unità di Polizia Penitenziaria che si contano sulle dita di una mano;
una disastrosa situazione vertente il numero di sottufficiali che un istituto così complesso dovrebbe avere ma che di certo non ha.
È soprattutto il ruolo dei sovrintendenti. – aggiungono i rappresentanti dei lavoratori- a pagare pegno visto che delle 14 unità
previste vede solo 2 unità sono attualmente operative delle quali uno prossimo alla quiescienza e addirittura con 250 giornate di congedo accumulato e ben 32 giornate di recupero ore lavorative per un totale di 280 giorni di mancata futura attribuzione al servizio.
Ciò sta comportando- dicono i sindacalisti – l’assenza di una figura cardine nell’operatività ordinaria qual è il preposto lasciando alla Sorveglianza Generale lo svolgimento di entrambe le funzioni e con tutto ciò che ne deriva, soprattutto quando a rivestirne il ruolo e uno appartenente a quello degli ispettori, in termini di accorpamento di funzioni e di demansionamento, ovvero di sovramansionamento per il ruolo dei sovrintendenti e per alcuni Assistenti Capo Coordinatori.
Inoltre dei 69 agenti uomini e 3 donne previsti in pianta organica attualmente se ne contano operativi soli 49 ai quali, però, vanno ulteriormente sottratti dal novero degli operativi uno usufruitore di congedo prepensionistico e per malattia di lunga degenza. Va altresì evidenziato – aggiungono- il fatto che a fronte di due unità poste in distacco presso questa sede se ne contano ben 4 in uscita e assegnati “temporaneamente” altrove.
In sostanza, quindi, si ha a che fare con la gestione dell’istituto con sole 49 unità rientranti nel ruolo agenti e assistenti e “1,5” in quello dei sovrintendenti.
In questa maniera e con questi numeri- osservano i sindacati- non è assolutamente immaginabile pensare di occupare i posti di servizio calcolabili in un numero totale di 71 unità se non come attualmente e da 10 anni a questa parte viene fatto sopprimendo vigilanze in determinati contesti e, come detto, andando in barba alle regole contrattuali programmando il servizio mensile, nei posti di servizio impostati su turni h24, non sui previsti 4 quadranti bensi
su tre.
Se a tutto ciò si aggiunge la paventata apertura della terza sezione, l’accumulo di circa 6000 giornate di
congedo ordinario accumulate dal pochissimo personale presente ( tasso tra i più alti d’italia)l’apparato strutturale che fa acqua da tutte le parti nel vero senso della parola e il caldo infernale estivo, il disastro è
compiuto- aggiungono le parti sociali –
Carenza organica, Il clima da autentica fornace che si instaura nell’intero complesso per via della tipologia di materiali utilizzati (ferro e cemento) e del cambiamento climatico e le infiltrazioni di acqua piovana che portano situazioni malsane porta a chiedere di tenere lontanissima l’idea di aprire la terza sezione.
La ciliegina sulla torta è data, secondo i sindacati, dalle ore di straordinario effettuate ma non retribuite e che altro non fanno che
“ingrassare” quelle accumulate come recupero ore lavorative e che peggiorano, e non poco, la percentuale stabilita nell’ordine del 34% della forza potenzialmente inserita nel novero delle assenze giornaliere e un
numero di poliziotti penitenziari di genere femminile notevolmente superiore alla pianta organica prevista e che concorre a rendere assai difficoltosa la gestione del servizio.
Fino all’ 8 di Luglio -annunciano i sindacati firmatari della vertenza- si proseguirà con lo stato di agitazione.
Il dopo si vedrà