CUPELLO. “Erba incolta, cancello e giochi rotti, un muro pericolante e quadro elettrico aperto”. La signora Alina racconta in una lettera fiume inviata alla nostra redazione le condizioni nelle quali verserebbe il parco del centro storico di Cupello, dove vive da 7 anni.
“Il 19 giugno – racconta la sua disavventura – sono andata a fare una passeggiata nel parco con mia figlia. Camminavo, tranquilla. A un certo punto mi sono sentita pungere al braccio. Non ci ho dato troppo peso. Ma da quel momento è cominciato tutto.
Domenica 22 sono andata al pronto soccorso: il braccio era gonfio, arrossato, dolorante. Mi rimandano a casa. Torno il 25, peggiorata, con dolori assurdi e piena di infezione. Lo curano e mi rimandano a casa. Il 26 mi ricoverano: la situazione era degenerata, non accennava a risolversi. Grave infezione, compatibile con una puntura di zecca.
Resto in ospedale una settimana. Mi dimettono il 2 luglio. Antibiotico e cortisone ancora per altri 15 giorni. Un incubo. Tutto per essere andata in un parco pubblico. Ho una figlia gravemente autistica, che non parla, che ha bisogno di me 24 ore su 24. Per una settimana non ha avuto la sua mamma accanto. Non sapeva dove fossi, non riusciva a capirlo. È stato un trauma. Per lei. Per me. Per tutta la famiglia. E tutto questo perché un parco viene lasciato nel degrado. Per questo chiedo, pubblicamente: E se fosse successo a mia figlia che non può parlare e spiegare dove le fa male?”.
Abbiamo girato la questione al sindaco Graziana Di Florio: “Siamo a conoscenza che Il cancello, purtroppo, si è nuovamente danneggiato nonostante i precedenti interventi di sistemazione. Per quanto riguarda il gioco per bambini è già stato messo in sicurezza in attesa dell’intervento definitivo della ditta incaricata.
Mi dispiace molto per quanto accaduto alla signora e al suo bambino. In ogni caso, provvederò a far effettuare un ulteriore sopralluogo urgente per verificare la presenza di zecche e attivare, se necessario, un intervento di disinfestazione”.




