VASTO. Ogni anno il 24 Marzo si festeggia la Giornata Europea del Gelato artigianale, un alimento oggi considerato da dietologi e nutrizionisti un sostitutivo di un pasto, specialmente nel periodo estivo poiché sembra porti anche effetti positivi nella sfera emotiva. Con metodi refrigerativi di una volta è da ricordare che per esso non si usò più la neve per crearlo ma venne sostituito da acqua e salnitro.
Questo tipo di gelato da ricerche effettuate risulta inoltre essere stato un siciliano Francesco Procopio dei Coltelli ad averlo modificato grazie ad un macchinario inventato dal nonno. Quando si trasferì in Francia nel 1686 inaugurò un locale “Cafè de Procope”, dove ebbe grandi riconoscimenti e divenne un ritrovo esclusivo di letterati ed intellettuali per gustare le delizie di sorbetti ed acque gelate alla frutta come: Rousseau, Voltaire, Verlaine e Victor Hugo. Si narra che il re Luigi XIV ghiotto dei suoi gelati gli donò l’esclusività di produzione e vendita con concessione reale.
I nomi stessi dei suoi prodotti affascinavano i clienti, per esempio le “parigine” (tramezzini formati da squisite cialde ripiene di gelato e bagnate da un richiestissimo liquore chiamato “ Re Sole”). Tornando ai tempi nostri il gelato continua ad evolversi basti ricordare Charles Leclerk famoso pilota della formula 1, il quale insieme agli ex soci di Grom ed al manager sportivo Nicolas Todt hanno creato un prodotto che soddisfa il palato e risponde alla esigenza di salute e lo confermano i valori nutrizionali sui barattolini della linea Lec. (gelati ipocalorici). Molte sono le persone che amano il gelato, perché stimola la produzione di serotonina che è ritenuto l’ormone della felicità ed abbassa i livelli di stress.
Pertanto nelle giornate calde di questa splendida ed interessante estate Vastese è bello assaporare un buon gelato e ad rallegrarsi leggendo insieme ai vostri bimbi questa bellissima poesia di Gianni Rodari
Il gelato
Di crema, di limone o di vaniglia,
il gelato, che meraviglia!
In vetta al delicato
cono vede il bambino
dapprima un iridato
massiccio alpino:
e la panna è la neve del Cervino,
la fragola, tra burroni di cioccolato,
è il Monte Rosa, certo.
Poi le dentate scintillanti vette
si sciolgono in delizia, non sono più
che lisce collinette
o le dune ondulate d’un deserto…
E anche il deserto te lo mangi tu
scoprendo che la sabbia, o meraviglia,
è di crema e limone, e di vaniglia.
Lucia Desiati