VASTO. “A nome della comunità del Partito Democratico di Vasto, sento il bisogno di intervenire in merito alla nota di Giuseppe Tagliante, relativa alla pubblicazione da parte del Comune di Vasto della “short list” per la selezione dei supervisori dei servizi sociali. Su questo tema si è determinata negli ultimi giorni una vicenda mediatica che è davvero spropositata soprattutto dopo le spiegazioni fornite dall’Amministrazione da cui si evince una condotta fondata sul rispetto della legge e delle norme. Non ci scandalizziamo se qualcuno chiede chiarimenti. Chi ritiene di avere dubbi o esigenze di trasparenza, infatti, ha a disposizione strumenti precisi, come l’accesso agli atti, l’accesso civico semplice o generalizzato, che garantiscono a ogni cittadino il diritto di conoscere e di ottenere chiarimenti nel pieno rispetto delle regole.
È fondamentale sottolineare gli importanti risultati che il Servizio delle Politiche Sociali ha conseguito nel corso del tempo, realizzando un lavoro costante e meticoloso anche in relazione con gli altri Comuni del Vastese, presiedendo un Ambito Distrettuale tra i maggiori della nostra Regione. Questo nevralgico settore opera con il massimo impegno e risultati unanimemente riconosciuti, ottenuti sempre nel massimo rispetto dei criteri di pubblicità e trasparenza.
Al di là delle osservazioni che ogni cittadino può legittimamente sollevare su ogni procedura amministrativa, occorre tuttavia stigmatizzare i toni e i contenuti utilizzati nei confronti dell’assessora Anna Bosco. In primo luogo i giudizi di Tagliente sono inopportuni e fuorvianti, perché legano una procedura amministrativa ad un preciso membro della Giunta: da ex sindaco dovrebbe ben sapere che l’assessore non ha alcun ruolo su questa come su tutte le procedure che sono di pertinenza esclusiva dell’ufficio.
Trovo doveroso sottolineare che, in un confronto pubblico e democratico, è assolutamente legittimo criticare le scelte di un’amministrazione o di un suo componente. Tuttavia, la critica perde forza e serietà, quando si affida a toni sarcastici, allusioni personali e riferimenti estetici o anagrafici del tutto irrilevanti.
Quello che colpisce e dispiace è il tono dell’intervento. Espressioni come “la bella assessora dai capelli biondi”, “candida giovanile sicumera” o “gentile signorina” vanno ben oltre la critica legittima. Sono commenti che nulla aggiungono alla sostanza del discorso e che, anzi, rischiano di svilire il confronto, evocando stereotipi di genere ormai inaccettabili, soprattutto quando rivolti a donne che ricoprono incarichi pubblici. Sono espressioni che banalizzano la figura femminile nella sfera pubblica, alludendo a una presunta inadeguatezza per ragioni legate all’età, all’aspetto o, peggio, al genere. Questo tipo di linguaggio, sminuente, non può essere accettato.
Il rispetto delle persone è la prima condizione per rendere credibile qualsiasi invocazione alla trasparenza, alla legalità e al diritto. Anche quando si dissente, il linguaggio e il tono fanno la differenza tra un confronto costruttivo e un attacco personale”.
PD circiolo di Vasto
Il segretario
Simone Lembo