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martedì 15 Luglio 2025
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Detenuto morto in carcere a Vasto: “Ora si riformi il sistema”

VASTO. “Purtroppo, anche in Abruzzo, si è verificato il suicidio di un detenuto nordafricano nella Casa di Lavoro di Vasto”, spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. 

“Esprimiamo innanzitutto il nostro profondo cordoglio per la perdita di una vita umana”, evidenzia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “È sempre doloroso, per chi lavora nel mondo penitenziario, trovarsi di fronte a simili tragedie che lasciano un senso di impotenza e di profonda amarezza. La Polizia Penitenziaria, pur con abnegazione e professionalità, pur con il sostegno concreto di recenti provvedimenti del Governo, continua a operare in condizioni di costante tensione, spesso in solitudine operativa e senza gli strumenti idonei per affrontare adeguatamente situazioni così complesse”. 

PerCapece, “il suicidio rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti. Servirebbero anche più psicologi, più educatori e psichiatri, vista l’alta presenza di malati con disagio psichiatrico. Spesso, anche i detenuti, nel corso della detenzione, ricevono notizie che riguardano situazioni personali che possono indurli a gesti estremi”

Il leader del SAPPE richiama il discorso qualche giorno fa dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e le sue indicazioni per superare l’emergenza penitenziaria“È vero: è particolarmente importante che il sistema carcerario disponga delle risorse necessarie, umane e finanziarie, per assicurare a ogni detenuto un trattamento e un regime di custodia che si fondino su regole basate su valutazioni attuali per ciascuno, con obiettivo rivolto al futuro. E tutto questo, come ha ricordato il Presidente della Repubblica, questo deve essere fatto per rispetto dei valori della nostra Costituzione; per rispetto del nostro lavoro; per rispetto della storia del Corpo di Polizia penitenziaria; per rispetto dei suoi Caduti: vittime del terrorismo, della criminalità. E che ricordiamo con commozione”.