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lunedì 11 Agosto 2025
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Tragedia di Marcinelle, Testa e Sigismondi: “Ricordo più vivo che mai”

ABRUZZO. A 69 anni dalla tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove morirono 262 minatori, il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha partecipato, a Manoppello, alla commemorazione delle vittime, culminata con la lettura dei nomi dei 60 minatori abruzzesi caduti nell’incendio del Bois du Cazier e la successiva deposizione della corona al Monumento ai Caduti di Marcinelle.
“Ricordare quell’evento luttuoso – ha detto Marsilio – oltre ad essere un dovere, mi consente anche di esprimere l’orgoglio di essere il Presidente della Giunta regionale che, insieme al Consiglio regionale, a quasi 70 anni di distanza da quella immane tragedia, ha finalmente costituito, con legge regionale, una Fondazione che ha il compito di continuare a tramandare il ricordo. Tra l’altro – ha proseguito il Presidente- quest’anno, grazie ad una recentissima manovra di assestamento, abbiamo anche previsto la prima provvista per il suo funzionamento e speriamo di poter venire a inaugurare presto i locali e veder partire finalmente le attività rivolte soprattutto ai giovani studenti. Questo – ha spiegato Marsilio – per evitare che la grande opportunità di aver sentito le testimonianze dalla viva voce delle persone e delle famiglie direttamente coinvolte nella tragedia di Marcinelle possa svanire con il naturale passare del tempo. Anche se – ha concluso il presidente della Regione – il fatto che, di recente, libri, cinematografia e documentari si siano interessati, a più riprese, di questa tragedia, vuol dire che questo evento continua a essere presente nella società e a interrogare le coscienze”.
Alla commemorazione, insieme a parlamentari e consiglieri regionali, ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri.

“Ringrazio l’amministrazione comunale di Manopello, i sindaci e tutte le associazioni che ogni anno rinnovano con impegno e sensibilità questo importante appuntamento con la memoria storica. La presenza delle istituzioni in giornate come questa è doverosa: serve a onorare le giovani vite spezzate, a rinnovare la vicinanza alle famiglie che hanno vissuto quel dolore e a riflettere sull’importanza della sicurezza sul lavoro. Marcinelle è anche il racconto dell’Italia e dell’Abruzzo del dopoguerra, di una generazione di uomini e donne che, con sacrificio e speranza, lasciò la propria terra per cercare all’estero un futuro migliore per sé e per i propri figli. Questa data ricorda il contributo che tanti nostri connazionali hanno dato, con il proprio lavoro, alla crescita dell’Italia e dell’Europa. Non a caso l’8 agosto, grazie al ministro Mirko Tremaglia,  è stato riconosciuto come Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo: una memoria che va custodita e trasmessa alle nuove generazioni”. Cosi, il senatore Etelwardo Sigismondi che ha partecipato questa mattina, a Manopello, alla cerimonia commemorativa in occasione del 69° anniversario della tragedia di Marcinelle, avvenuta l’8 agosto 1956.

“Sono passati sessantanove anni dalla tragedia di Marcinelle in Belgio ed è più che mai vivo il drammatico ricordo di quel terribile incendio che divampò nella miniera di carbone “Bois du Cazier” che provocò la morte di 262 persone. Più della metà erano italiani, di cui 60 erano abruzzesi. Ci tengo a ricordare che la maggior parte delle vittime era originaria della provincia di Pescara, in particolare di Manoppello, Lettomanoppello e Turrivalignani. Molti dei minatori di Marcinelle erano dunque nostri connazionali, avevano scelto di abbandonare la propria terra d’origine nella speranza di garantire un futuro migliore alle proprie famiglie, ai propri figli e lavoravano con grande dedizione, umiltà e sacrificio, in condizioni disumane. La catastrofe avvenuta a Marcinelle fu la più grande tragedia mineraria europea, che ha lasciato una traccia indelebile nella storia della nostra nazione e dell’Europa intera. Viene infatti considerata come una delle tragedie più drammatiche avvenute sul lavoro e come la pagina più nera della storia dell’emigrazione italiana all’estero. In ricordo di questo drammatico avvenimento, oggi la miniera di Bois du Cazier è diventata patrimonio dell’Unesco e per onorare la memoria ed il sacrificio dei nostri connazionali che vi persero la vita, grazie al Ministro Mirko Tremaglia, che definì Marcinelle il “simbolo di sangue e lavoro italiano”, l’8 agosto è diventato la ‘Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’. Le fiamme ed il buio della miniera hanno brutalmente strappato alla vita molti nostri connazionali, ma la luce del loro ricordo continuerà ad illuminare i nostri cuori e le nostre coscienze, facendoci riconoscere con grande senso di gratitudine e di rispetto, il valore inestimabile del contributo economico, sociale e culturale che la loro generosa opera ha dato alla crescita ed alla prosperità della nostra Nazione e dell’Europa intera”. Cosi, il deputato Guerino Testa,  durante la commemorazione delle vittime della tragedia di Marcinelle, stamane a Manoppello.