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giovedì 7 Agosto 2025
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Vandali alla riserva del Borsacchio, devastata l’area del Fratino

ABRUZZO. “Nella notte tra venerdì 1 e sabato 2 agosto, l’Area del Fratino e delle Dune della Riserva Naturale del Borsacchio è stata nuovamente devastata. Per la 58esima volta in tre anni, cartelli informativi, delimitazioni e strutture del progetto di tutela ambientale sono stati abbattuti. Un atto vile, l’ennesimo, che colpisce il cuore di una delle poche riserve costiere ancora vive dell’Adriatico abruzzese.

Il progetto colpito è autorizzato dal Comune di Roseto degli Abruzzi con Delibera n. 56 del 2020 e nasce in piena aderenza alle normative vigenti per la tutela delle specie protette di flora e fauna. Si ispira ai modelli applicati in tutta Italia: alla Torre del Cerrano, a Giulianova, a Tortoreto, ovunque si stia cercando di ricostruire e difendere le dune embrionali, essenziali per la sopravvivenza degli ecosistemi sabbiosi.

La rigenerazione delle aree dunali, come riportano anche le linee guida ISPRA, è fondamentale per l’aumento naturale della superficie di spiaggia. E i risultati parlano chiaro: nella parte del progetto avviata cinque anni fa, dove i vandalismi sono stati meno frequenti, si sono guadagnati oltre 20 metri di nuova spiaggia naturale. Un successo ottenuto con impegno, studio e fatica.

Ma a tutto questo si sta mettendo fine, giorno dopo giorno, con azioni sistematiche e brutali. E un dubbio atroce comincia a farsi strada.

Ricordiamo la storia ormai diventata famosa di primo il fratino nato dopo tre anni di questi incredibili e drammatici atti vandalici che avevano sottratto insieme ad altre azioni antropiche la possibilità alle specie protette di flora e fauna della riserva di sopravvivere in convivenza con l’uomo. Questi episodi  criminali hanno innegabilmente contribuito a abbassare drammaticamente la presenza di flora e fauna protetta.

Dopo tre anni di inferno, con attacchi continui, segnalazioni ignorate e danni enormi, la presenza di specie protette di flora e fauna è in drastico calo. E ci chiediamo: una riserva naturale esiste perché contiene biodiversità, o la sua biodiversità è quella che la giustifica e la protegge? Se viene meno quella, cosa rimane?

A questo punto, il sospetto è legittimo e tremendo: non sarà che qualcuno, con 58 atti di vandalismo gravi e mirati, stia agendo deliberatamente per far scomparire la biodiversità, le specie protette, le dune, tutto ciò che dà valore ambientale al tratto costiero della riserva? E non sarà che l’obiettivo reale sia trasformare questa area protetta nell’ennesima spiaggia cementificata, fatta di lidi e villaggi turistici?

Se la biodiversità scompare, decade anche la protezione. E la riserva potrebbe non esistere più, almeno lungo il tratto costiero.
Un’ipotesi inquietante, ma ormai difficile da ignorare.

Ricordiamo che anche il Presidente della Regione, Marco Marsilio, si era espresso pubblicamente nei mesi scorsi chiedendo più controlli e un intervento deciso. Ma da allora, nulla è cambiato. Solo altri danni. Solo altri silenzi.

Intanto, i volontari sono già al lavoro per cercare di riparare ciò che si può. Ma non possiamo più farcela da soli.

Lanciamo un appello accorato e diretto alle autorità locali, regionali e nazionali:
Intervenite. Aumentate i controlli. Fermate chi vuole cancellare il cuore della Riserva del Borsacchio.
Difendere la biodiversità non è un atto romantico, è un atto di civiltà.
E chi oggi la abbandona, si rende complice della sua scomparsa”.

Associazione Progetto Borsacchio

Quanto accade nella Riserva del Borsacchio e, più precisamente, nell’area del Fratino e delle Dune, non è un fatto isolato né tantomeno un incidente imprevisto. Si tratta dell’ennesimo episodio di danneggiamento avvenuto negli ultimi tre anni, con la distruzione sistematica di cordoni, cartellature e delimitazioni. Dove sono i sistemi di controllo a distanza, le telecamere, i droni, i sensori notturni e le foto trappole? Il problema non è la mancanza di norme, ma la volontà politica di non applicarle. La Giunta Marsilio taglia i fondi e condanna le aree protette all’abbandono, lasciandole vulnerabili a vandalismi, incendi e degrado. Un tradimento deliberato, con cui il centrodestra regionale smantella la rete di tutele previste per legge.»

È durissima la denuncia della Consigliera regionale Erika Alessandrini (M5S), che interviene sul gravissimo episodio di vandalismo avvenuto nella Riserva del Borsacchio, simbolo del disinteresse istituzionale verso il sistema delle aree protette. «L’attuale Legge Regionale n. 38/1996 assegna alla Regione il compito di istituire, tutelare e garantire la gestione delle aree naturali protette, in collaborazione con gli enti gestori. Ma quando la Regione taglia i fondi – come avvenuto nel bilancio 2025 con un taglio del 32% alle riserve – i gestori non sono più in grado di assicurare vigilanza ambientale, sorveglianza attiva, manutenzione e prevenzione incendi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: le aree protette diventano “non protette”, abbandonate, distruggibili e vandalizzabili.»

«Il caso del Borsacchio – aggiunge Alessandrini – è paradigmatico: prima lo scempio dell’emendamento notturno di dicembre 2023, con cui la destra ha cancellato il 98% dell’area protetta riducendola a poche decine di ettari; ora il taglio dei fondi, che rende impossibile garantire anche i servizi minimi di monitoraggio e tutela. Non è fatalità, è una precisa scelta politica che disconosce il valore ambientale, culturale ed economico delle nostre riserve.»

La consigliera M5S incalza la Giunta Marsilio anche sul fronte della prevenzione incendi, ricordando il recente rogo che ha devastato oltre 2.000 m² della Pineta Dannunziana a Pescara. «Anche lì il copione è sempre lo stesso: fondi tagliati, presidi ridotti al minimo, sistemi di sorveglianza assenti o inadeguati. La Giunta Marsilio è la regista di questo scempio: sta smantellando il sistema di protezione delle aree naturali abruzzesi con la logica miope del taglio lineare, ignorando che senza risorse adeguate non esiste tutela possibile. Eppure la legge è chiarissima: la Regione ha il dovere di garantire la tutela effettiva di questi ecosistemi, non può lavarsi le mani scaricando tutto sui gestori locali – come nel caso delle Guide del Borsacchio – lasciati senza mezzi né strumenti. La Regione Abruzzo non può continuare a delegare esclusivamente alle associazioni la tutela, la valorizzazione e la gestione attiva di aree naturali tanto rilevanti.»

«Non accetteremo alibi – conclude Alessandrini –. Il Movimento 5 Stelle Abruzzo chiede l’immediato ripristino dei fondi tagliati e la piena assunzione di responsabilità politica da parte della Giunta. Le riserve naturali non sono un accessorio, ma un diritto collettivo sancito dalla legge e dalla storia di questa regione. La Giunta Marsilio scelga da che parte stare: dalla parte della distruzione o dalla parte della tutela. La politica dell’abbandono ha già fatto abbastanza danni.»