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giovedì 7 Agosto 2025
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Barbara De Rossi a San Salvo con “Circe la storia di una Maga”

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SAN SALVO. Giovedì 7 agosto, alle ore 21.00, Piazza San Vitale di San Salvo ospiterà lo spettacolo Circe la Storia di un Maga, organizzato dal comune di San Salvo, un autentico reading teatrale, la storia di un archetipo che attraversa il tempo.

Lo spettacolo:

«Nacqui quando ancora non esisteva nome per ciò che ero. Mi chiamarono ninfa, presumendo che sarei stata come mia madre, le zie e le migliaia di cugine. Ultime fra le dee minori, i nostri poteri erano così modesti da garantirci a malapena l’immortalità. Parlavamo ai pesci e coltivavamo fiori, distillavamo la pioggia dalle nubi e il sale dalle onde. Quella parola, ninfa, misurava l’estensione e l’ampiezza del nostro futuro. Nella nostra lingua significa non solo dea, ma sposa.»

Non solo maga, ma una voce antica che oggi si riaccende e parla di libertà, tra metamorfosi e memoria per raccontarsi finalmente da sé. Nel reading teatrale la figura leggendaria della maga dell’isola di Eea si libera dalle catene dell’interpretazione maschile e patriarcale, e trova nuova vita nella voce intensa e profonda di Barbara De Rossi. Attraverso una narrazione lucida, poetica e piena di forza, Circe si presenta come donna, figlia, sorella, amante, madre ed esiliata. La scena diventa il suo rifugio, il suo regno interiore, lo spazio in cui evocare le tempeste dell’anima e della natura. Il pubblico è guidato in questo viaggio da un’interpretazione vibrante e raffinata, capace di restituire tutta la complessità di un personaggio che è insieme mitico e profondamente umano.

Sulla scena,la voce e la presenza di Barbara De Rossi restituiscono l’umanità nascosta dietro al mito, attraversando con empatia e intensità le molte anime di Circe, restituendone la fragilità, la determinazione, la solitudine e la sete di libertà. A rendere ancora più evocativa e immersiva l’esperienza è la musica dal vivo, eseguita in scena. Suoni ancestrali, melodie sospese, atmosfere eteree e talvolta inquietanti accompagnano le parole e ne amplificano la forza emotiva.

Un intreccio sonoro e narrativo conduce lo spettatore in un tempo sospeso dove il mito prende forma. In scena, pochi elementi essenziali: uno spazio rarefatto, quasi sacro, che richiama la solitudine dell’isola, la magia delle erbe, il sussurro del mare. Le luci scolpiscono gli stati d’animo, i silenzi parlano quanto le parole. Circe è un atto di rivendicazione. Un viaggio dentro l’archetipo femminile. Un invito ad ascoltare la voce delle donne che sono state messe a tacere, ieri come oggi. È teatro, parola, musica, corpo. È mito che si fa presente.