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lunedì 6 Ottobre 2025
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Detenuti psichiatrici e chiusura Opg, Nardella: “Chi sta fallendo è lo Stato”

VASTO. “L’ultimo evento critico perpetrato, in ordine di tempo a danno dei poliziotti penitenziari di stanza al carcere di Vasto da parte di un internato di origini africane e soggetto a gravissimi scompensi psichiatrici (Leggi) ha acceso un dibattito che lo reputo davvero il benvenuto.
Riaprire o meno gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, questo è il dilemma.
Resta ovvio che tra la “provocazione” messa in campo dal responsabile Gau Giovanni Notarangelo e la risposta data dal medico vastese Alessandro Gentile, Psichiatra e Psicoterapeuta, nonché presidente nazionale dell’Associazione Italiana Residenze/Risorse Salute Mentale Direttore Csm/Spdc Termoli (Leggi), che la vedrebbe con un pericoloso ritorno al passato, la mia posizione si colloca nel mezzo seppur più vicina, per ovvi motivi legati a precisi interventi fatti dallo scrivente in passato, a quella del mio collega Notarangelo.
Ho sempre sostenuto e lo continuo a rimarcare che nella stragrande maggioranza dei casi a porre in essere pericolosi gesti e drammatiche aggressioni nelle carceri sono detenuti e internati con problemi psichiatrici.
Sto parlando di soggetti che, secondo uno schema dettato da un decreto legge emanato con eccessiva fretta, dovrebbero essere gestiti all’interno delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza ( c.d. REMS) ma che allo stato attuale sono assolutamente insufficienti per ospitare l’elevata mole di psicotici presenti in Italia in generale e in Abruzzo in particolare.
A seguito della lunga lista d’attesa che ne sta caratterizzando in negativo il buon andamento amministrativo, questa tipologia di ristretti è costretta a restare in carcere tra l’altro senza poter contare su un presidio sanitario ad hoc (così come avviene proprio nelle REMS) e che sappiamo essere assolutamente necessario per gestirli come andrebbe fatto.
In Italia si contano circa 2000 detenuti e internati con gravi problemi psichiatrici a fronte di 30 sole REMS in grado di ospitarne soli 700.
Mancano all’appello 1300 posti
A L’Aquila è presente l’unica REMS d’Abruzzo fautrice, tra l’altro, di autentiche discordie amministrative visto che il loro continuo far peregrinare i rispettivi ospiti all’interno del reparto psichiatrico dell’ospedale cittadino impone, considerate le sistematiche richieste avanzate all’Amministrazione Penitenziaria dai competenti responsabili, per il loro piantonamento in sicurezza l’utilizzo costante di poliziotti penitenziari.
Altro paradosso ricade proprio sull’internato ristretto a Vasto il quale sembrerebbe provenga addirittura da una Rems. Un evento, questo, che parla al contrario rispetto a quello che la legge prevede che si faccia.
Come dire che la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari ha avuto la sola funzione di togliere sicurezza alla gestione di questa tipologia di reclusi visto che non vi sono più quelle caratteristiche di custodia in sicurezza proprie di un O.P.G.
Questo modo di fare, attesa la grave carenza organica nella quale versa il mondo carcerario,ivi compreso quello di Vasto, è stato un po’ come aver gettato sul cotto l’olio bollente. Alla presenza di numerosi e pericolosi soggetti psicotici nelle carceri, e cioè in realtà che contrariamente all’O.P.G. non ha personale formato a custodirli, fa da contraltare un assottigliamento di personale di Polizia penitenziaria che ne altera fortemente gli equilibri.
Qualcosa, visto quanto sta accadendo e non solo in Abruzzo, in merito ai motivi che stanno alla base del vertiginoso ed esponenziale aumento delle aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria, va assolutamente fatto e prima che ci scappi il morto.
Intanto, però, considerate le scelte sbagliate fatte ( chiusura O.P.G. e inadeguata attività delle REMS) e, per una molteplicità di situazioni, il crollo totale delle difese dei baschi blu, possiamo tranquillamente affermare che lo Stato, in termini di gestione delle dinamiche carcerarie, ne esce davvero sconfitto. Invitiamo quindi chi siederà sugli scranni del Parlamento a partire a rimboccarsi le maniche e a fare subito qualcosa prima che Dostoesvkij si rivolta nella sua tomba ( ammesso e non concesso che non l’abbia già fatto).
Per come stanno andando i fatti, considerando anche il fatto che l’internato “vastese” pur avendo prodotto innumerevoli eventi critici tra i quali due incendi, un’aggressione a un poliziotto e un tentativo di sequestro nei confronti di un altro basco blu e pur essendoci una circolare che ne prevederebbe l’immediato trasferimento continua a restare in una struttura privata della giusta attribuzione per gestirlo, quello che mi sento di dire che chi sta “fallendo” in tutto questo è lo Stato”.

Così, in una nota, Mauro Nardella (Cnpp-Spp).