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giovedì 13 Novembre 2025
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Auto ibride: con la richiesta in crescita come cambia il settore assicurativo?

Da diversi anni si sta cercando di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra prodotte dalle auto, ma la transizione verso i veicoli alimentati esclusivamente a batteria e ricaricati solo con energia pulita è lunga, complessa e costosa.

Esiste però un’opzione intermedia rappresentata dalle auto ibride, vetture che possono funzionare sia a benzina o diesel, grazie alla presenza di un motore endotermico, che in modalità elettrica.

In Italia questi veicoli stanno avendo un grande successo di vendite, offrendo una valida alternativa rispetto alle auto tradizionali più inquinanti ma senza i problemi ancora esistenti nelle vetture full electric. In particolare, le auto ibride costano meno delle elettriche pure, non hanno problemi di autonomia o rifornimento e il ridotto impatto ambientale consente di usufruire di alcune agevolazioni fiscali e amministrative.

Secondo gli ultimi dati di Acea (Associazione europea dei costruttori di automobili), le vetture ibride hanno raggiunto una quota di mercato del 34,7% nell’UE, mentre quella delle elettriche si attesta al 15,6%.

Anche nel nostro Paese c’è stato un vero e proprio boom di questa tipologia di veicoli, come dimostra l’aumento delle immatricolazioni di auto ibride plug-in in Italia dell’83,2% a luglio 2025 rispetto allo stesso mese dello scorso anno, con un totale di 8.798 auto.

Le assicurazioni per le macchine ibride


Con il progressivo cambiamento delle abitudini di acquisto nel settore della mobilità, anche le compagnie assicurative si stanno adeguando alle nuove tecnologie automotive formulando prodotti specifici.

D’altronde, se le auto ibride ed elettriche garantiscono un minore inquinamento e varie agevolazioni, al tempo stesso comportano problematiche e criticità diverse rispetto a quelle dei veicoli endotermici, che bisogna quindi affrontare in modo ottimale.

A questo proposito, assicurare una macchina ibrida con una realtà di riferimento del settore come Verti, la compagnia del Gruppo MAPFRE da sempre attenta a tutte le novità, permette di avere a disposizione una serie di servizi dedicati, abbinando alla Responsabilità Civile la garanzia accessoria Furto e incendio.

Questa copertura, infatti, prevede un rimborso in caso di furto del cavo di ricarica, smaltimento della batteria e malfunzionamento della stazione di ricarica.

In questo modo, è quindi possibile beneficiare di alcune protezioni importanti in caso di imprevisti.

Le ibride plug-in le più richieste sul mercato italiano


Attualmente, sul mercato è possibile trovare diverse tipologie di auto ibride, tra mild hybrid (MHEV), full hybrid (HEV) e plug-in (PPHEV), con queste ultime che risultano le più richieste nel nostro Paese.

Come emerge da un’analisi di Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), infatti, le PHEV hanno raggiunto una quota del 7,5% a luglio 2025, in forte crescita rispetto al 3,9% di luglio 2024.

Una tendenza che non sorprende se si guarda alle specifiche caratteristiche di ogni tipologia. Le macchine mild hybrid sono dotate di un piccolo motore elettrico di supporto a quello endotermico che serve soprattutto in fase di partenza e accelerazione.

Questo motore elettrico si ricarica attraverso il propulsore endotermico e non può essere collegato a una presa elettrica esterna, ma non è in grado di muovere la vettura da solo, una soluzione che consente di migliorare l’efficienza dell’auto ottenendo una piccola riduzione dei consumi e delle emissioni.

Le automobili full hybrid (HEV), invece, hanno un motore elettrico più potente che si ricarica sia mediante il motore a combustione che attraverso la frenata rigenerativa sfruttando le decelerazioni dell’auto. Questi modelli non possono essere ricaricati esternamente, ma consentono di percorrere brevi tratti in modalità full electric. Sono vetture che permettono di spostarsi in città senza inquinare, mentre nelle lunghe percorrenze è possibile usufruire delle prestazioni e dell’autonomia di una normale automobile endotermica alimentata a benzina o a diesel.

Le ibride plug-in, invece, sono dotate di un doppio motore elettrico ed endotermico. In questo caso è possibile ricaricare la batteria esternamente tramite una presa di corrente o una colonnina elettrica, ma anche attraverso la frenata rigenerativa come avviene con le full hybrid.

A differenza di quest’ultime, inoltre, le plug-in consentono di percorrere lunghi tratti in modalità elettrica, anche fino a 120-130 Km con una ricarica completa della batteria, riducendo sensibilmente le emissioni di CO2 rispetto a una normale macchina endotermica. 

Questa tecnologia risulta quindi particolarmente apprezzata da chi vuole godere di prestazioni ottimali e al contempo ridurre il suo impatto ambientale ma non può o non è ancora pronto a passare a un’auto 100% elettrica.