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domenica 26 Ottobre 2025
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Giovane morto suicida a Perugia, in un video i suoi ultimi momenti: “Poteva essere salvato”

ABRUZZO. Sono racchiusi in un video gli ultimi momenti di vita di Andrea Prospero, lo studente universitario diciannovenne di Lanciano morto in bed and breakfast di Perugia nel gennaio scorso dopo avere ingerito alcuni farmaci.

La Procura del capoluogo umbro lo ha depositato nel corso dell’udienza davanti al gup che ha rigettato la richiesta di patteggiamento del diciottenne romano accusato di istigazione o aiuto al suicidio.
   
Il filmato è stato recuperato dagli inquirenti tra i file sequestrati nei supporti informatici acquisiti nel corso delle indagini.
   
“Un patteggiamento a due anni e sei mesi di lavori socialmente utili, per un reato così grave, non avrebbe avuto alcun valore riparativo né rieducativo: avrebbe anzi determinato un atteggiamento di impunità” ha detto al termine dell’udienza l’avvocato
Carlo Pacelli, legale di parte civile insieme al collega Francesco Mangano, della famiglia di Andrea Prospero.
   
Il legale ha inoltre evidenziato il valore del lavoro svolto dalla Procura anche in relazione al filmato, inizialmente ritenuto non utilizzabile.

“Si tratta di elementi probatori significativi – ha detto Pacelli – che potranno chiarire se vi fossero altre persone nella stanza al momento del decesso”.
   
Per l’avvocato Mangano “Andrea poteva essere salvato”.
   
“Sarebbe bastato – ha aggiunto – chiamare un’ambulanza. Invece il corpo è stato trovato sei giorni dopo. L’imputato non ha mai mostrato pietà o cordoglio e si è persino sottratto ai domiciliari”.
   
Il procedimento è stato aggiornato al 6 novembre, quando l’imputato potrà formulare eventuali nuove richieste dopo aver preso visione degli atti e delle prove acquisite.
   
“La famiglia – ha sottolineato ancora l’avvocato Mangano – ha una richiesta di giustizia che deve essere soddisfatta. La pena congrua è quella che alla fine il processo penale determinerà”.

Il gip di Perugia ha rigettato la richiesta di patteggiamento presentata dal diciottenne romano accusato di istigazione o aiuto al suicidio in relazione alla morte di Andrea Prospero.
   
Il giudice ha ritenuto troppo bassa la pena concordata.
   
L’udienza è stata quindi rinviata al 6 novembre.
   
In aula erano presenti l’indagato con i suoi avvocati, i genitori e i fratelli di Prospero, assistiti dagli avvocati Francesco Mangano e Carlo Pacelli. (FONTE ANSA)