MONTENERO DI BISACCIA. «È giusto questo? È umano? Ma soprattutto, come possono mamma Filomena, papà Bruno e Alex continuare a vivere dopo essere stati travolti da questa tragedia?», ha esordito Don Stefano Rossi nell’omelia durante i funerali di Ilaria Forgione, la giovane di 25 anni morta insieme alla figlia che portava in grembo, incinta all’ottavo mese, in un tragico incidente stradale a Montenero di Bisaccia lo scorso 28 settembre (Leggi). La cerimonia si è svolta oggi, 1° ottobre, alle 15, nella chiesa di San Paolo Apostolo, mentre la città osservava il lutto cittadino proclamato dal sindaco Simona Contucci, presente alle esequie in fascia tricolore, in segno di dolore e vicinanza alla famiglia.
Don Stefano ha parlato senza filtri del dolore che colpisce ogni persona di fronte alla morte: «Non possiamo ignorare lo smarrimento che abita il nostro cuore, capace di avvelenare pensieri e sentimenti. Come non lasciarsi travolgere dall’angoscia, dalla rabbia, dalla tristezza, quando una vita così giovane e innocente viene strappata in un istante?». Il sacerdote ha ricordato come la tragedia di Ilaria e della sua bambina colpisca non solo i familiari, ma l’intera comunità: amici, vicini e cittadini sentono di avere perso qualcosa di prezioso. «Una vita che si spegne troppo presto toglie un pezzo di futuro a tutti noi», ha aggiunto.
L’omelia ha intrecciato il dolore umano con la fede: «Solo un Dio che conosce la sofferenza può dirci parole credibili anche di fronte alla morte. Cristo ha vissuto la morte perché la nostra morte potesse avere la speranza della sua resurrezione. È a lui che possiamo affidare la vita di Ilaria e della sua piccola». Don Stefano ha sottolineato che anche nei momenti più bui è possibile trovare un frammento di speranza e misericordia, e che la comunità deve sostenere chi ha perso una figlia e una nipotina.
La funzione è stata accompagnata da un silenzio carico di emozione, interrotto solo dalle lacrime dei familiari e dai singhiozzi dei presenti. Ilaria lascia un vuoto enorme nella comunità: era una giovane amata da tutti, parte viva e luminosa di Montenero di Bisaccia. Il parroco ha ricordato l’importanza della vicinanza reciproca: «Diventa una compassione concreta, un desiderio di portare insieme il peso della croce, perché nessuno debba affrontare il dolore da solo. La morte non è solo dei genitori, ma di tutti noi».
Il compagno di Ilaria e il minorenne che viaggiavano con lei nell’auto sono stati ricoverati: il primo per traumi, il secondo con ferite lievi. La Procura di Larino ha aperto un’inchiesta per accertare la dinamica dell’incidente.
Tra le note più intense dell’omelia, Don Stefano ha ricordato la speranza che nasce dall’amore: «Anche se la vita ci è stata tolta troppo presto, il Signore è accanto a Ilaria e alla sua bambina, pronto a prenderle per mano e a farle entrare nella vita eterna. Noi possiamo solo raccogliere il loro ricordo, lasciarci guidare dall’esempio del loro amore e trasformare il dolore in solidarietà per chi resta».
I funerali hanno rappresentato un momento di comunità unita, dove amici, parenti e cittadini hanno voluto testimoniare vicinanza e partecipazione. La cerimonia, lunga e commossa, ha permesso di elaborare insieme il lutto, mentre le parole di Don Stefano hanno offerto un filo di conforto e di speranza in un momento altrimenti incolmabile. Montenero di Bisaccia piange la perdita di Ilaria e della sua bambina, ma dimostra anche la forza di una comunità che non lascia soli i propri figli, nemmeno di fronte alla tragedia più devastante.
Alla fine della messa, il parroco ha letto anche un messaggio del vescovo Palumbo che ha espresso vicinanza e cordoglio alla famiglia Forgione.



